Il radicale cambiamento del massimo torneo continentale, di cui si discute da tempo, è dietro l’angolo. Oltre al nostro campionato, anche Spagna, Germania e Inghilterra avranno quattro squadre in corsa: tre qualificate di diritto e una che verrà scelta in base ai “meriti” ottenuti in passato. Per molti è un espediente per tutelare le grandi.
L’Uefa è pronta, i grandi club pure. La Champions League, a partire dall’edizione 2018-2019, potrebbe cambiare volto e subire un “restyling” particolarmente importante. A lavorare a questo grande cambiamento sono da tempo i dirigenti dei vari “top club” europei: tutti uniti nel chiedere ai vertici di Nyon di modificare i parametri per poter partecipare al massimo torneo continentale. Dopo svariati incontri nella splendida sede svizzera dell’Uefa, i massimi dirigenti del calcio europeo e le grandi squadre che vi partecipano sembrano aver trovato un compromesso per “tagliare il nastro” e dare il via ufficiale della nuova Champions League.
La variante del ‘merito storico’, un favore alle grandi
La nuova formula avrà sempre 32 squadre in corsa e divise in 8 gruppi. Le novità saranno invece nei criteri per qualificarsi al torneo. Complice la pressante richiesta di club tedeschi, italiani, spagnoli e francesi, che vorrebbero sfidare la Champions League e creare una “Superlega” di sole 24 squadre dal comprovato curriculum europeo, con partite anche nei weekend e tabellone in stile cestistico, l’Uefa pare decisa a trovare un compromesso e cambiare la formula della sua competizione più importante.
Dal 2018 le “big four” europee (Inghilterra, Spagna, Germania e Italia) avranno sempre 4 squadre sicure in Champions League, senza passare dai playoff: le prime tre del campionato più una quarta che non passerà da un playoff ma che verrà decisa in base ai “meriti storici” e al relativo “nuovo” ranking che terrà conto dei successi del passato e garantirà sempre un posto a quei club che hanno saputo scrivere pagine importanti della Champions League.
Parola al presidente
Un assist per le grandi decadute del calcio europeo, tra le altre anche Inter e Milan, che potranno beneficiare di questa particolare “wild card” anche conquistando un eventuale quinto posto in campionato. Una novità clamorosa che, di certo, non mancherà di sollevare polemiche. Dalle parti di Nyon, però, i lavori per cambiare la Champions continuano. Dopo aver soddisfatto le quattro nazioni più forti, l’Uefa terrà infine conto della resto delle società europee che, inevitabilmente, pagheranno la differente forza politica ed economica e avranno meno squadre sicure di poter partecipare a questa nuova Champions League. La strada è segnata, anche se in realtà tutto potrebbe essere di nuovo discusso dopo l’elezione del nuovo presidente Uefa: in programma per il prossimo 14 settembre.