Alla vigilia del match casalingo contro la Sampdoria, il tecnico giallorosso Luciano Spalletti ha incontrato i giornalisti nella consueta conferenza stampa pre-match. Queste le sue parole:
[fbvideo link=”https://www.facebook.com/GazzettaGiallorossa.it/videos/1074855695944025/” width=”500″ height=”400″ onlyvideo=”1″]
“Rudiger, Nura, Mario Rui indisponibili. Vermaelen va monitorato e tenuto sotto controllo. De Rossi e Perotti sono disponibili”.
Come ha trovato la squadra dopo la sosta?
“Quelli che erano in nazionale non li ho ancora rivisti. Ci hanno lavorato i miei collaboratori. Con i viaggi e le trasferte un po’ di fatiche le hanno fatte, e alcuni hanno dovuto recuperare, tipo Salah. Servono a riordinare le idee i primi allenamenti dopo le soste. Oggi saranno tutti a disposizione. Sono molto dispiaciuti per l’ultimo risultato. Ma le vittorie arrivano spesso da una resistenza a delle cose che non vorremmo, a dei momenti difficili. E non ho dubbi sui miei calciatori, ormai li conosco”.
Che rapporto ha con Giampaolo?
“Con lui è facile avere rapporto, perché è una persona di grande valore umano e calcistico. Abbiamo passato belle serate insieme a parlare degli allenamenti, del modo di fare calcio. Riesce a plasmare le sue squadre, attraverso delle misure che dà alla squadra. Si vede che c’è la sua mano alla Sampdoria. Io e Giampaolo siamo amici”.
Florenzi può rifare il terzino?
“Noi non riusciamo più ad essere compatti come lo eravamo prima. Se sei compatto sei corto, e ragioni e sviluppi in maniera diversa. Sì Florenzi può fare benissimo il terzino”.
Baldissoni ha parlato della vicenda stadio. Si valuta la possibilità di lasciare l?olimpico. Cosa ne pensa?
“Io non ho imparato niente da Baldissoni, la penso esattamente come lui. Questa è una questione che riguarda la società. L’Olimpico vuoto è dannoso per la squadra, ti rafforza meno e ti toglie in più. È un dato di fatto, ne abbiamo riparlato. Per la società è un tema caldo, riguarda loro e la penso come Baldissoni”.
Allegri ha detto che Pjanic ha bisogno di tempo perché non abituato ai carichi pesanti. Come si allena la Roma?
“Si fa probabilmente meno di quello che fanno in Nazionale e alla Juventus. Io posso parlare solo per noi. Non so come si allenano fuori. C’è libertà di parola”.
Florenzi sembra essere il dodicesimo uomo. Questo suo essere eccessivamente eclettico non può rovinare il calciatore?
“È un discorso che si può fare, si può dire che è bravo da tutte le parti, per cui uno lo può mettere dove vuole. In questo momento qui va valutato nei confronti del resto della squadra, per le sue qualità. In previsione della nostra struttura di squadra, per il momento che stiamo attraversando ora, cerco di considerare tutto”.
Da domani cominciano 8 giorni impegnativi. Le ultime due gare non sono andate bene. Cosa si aspetta dalla squadra?
“Tutte le cose che ci riguardano hanno un valore al fine del risultato. Come ci alleniamo, come ci guardiamo. Quello che diventa fondamentale è riuscire ad essere una squadra con la misura giusta, capace di organizzare il gioco, di essere più compatti e continui. L’anno scorso ce l’abbiamo fatto. Quando la squadra è lunga è anche più difficile aiutare il compagno perché sono tanti metri, è più difficile fare pressione, far spostare la palla. E questo sarà il tema al rientro oggi: la differenza tra oggi e lo scorso anno. Abbiamo già delle partite da analizzare. Ora si è rifatto come quando sono arrivato lo scorso anno: cioè la palla non si gioca, si brucia, non si inizia la manovra, si perde la palla. Quello che mi dà fastidio è che spesso abbiamo rinunciato. Oggi se ne parla e ricominciamo da domani”.
Redazione GazzettaGialloRossa.it