(A.Pugliese) – La speranza era quella di soffrire un po’ di meno, almeno stavolta. Ed invece anche a Plzen la Roma ha confermato tutte le difficoltà difensive palesate fin dalle ultime amichevoli estive. A cominciare dal gol dell’1-1, con Nainggolan che non esce in marcatura su Zeman, che può crossare indisturbato per Bakos, il quale approfitta della solita dormita di Juan Jesus e realizza di testa. Un po’ sulla falsariga dell’1-0 preso al ritorno con il Porto, quando Felipe ha sovrastato Strootman, approfittando della marcatura lenta di Juan Jesus. Unica differenza, quello era un cross a rientrare, quello di ieri ad uscire (e su calcio da fermo).
GLI ESTERNI – Insomma, anche ieri la difesa della Roma ha mostrato un po’ tutta la sua fragilità, prendendo gol in Europa per la 32a volta nelle ultime 33 gare(l’ultima volta dei giallorossi con la porta inviolata risale al 2009 ed alla sfida con il Cska Sofia). A soffrire sono stati soprattutto gli esterni, Juan Jesus a sinistra e Bruno Peres a destra, anche se poi entrambi si sono distinti per palloni intercettati (4 Jesus) e palle recuperate (10 Peres, per lui anche 5 lanci positivi). A complicare le cose ci si è messo anche l’atteggiamento (basso) della squadra, con relativo abbassamento anche della linea difensiva (con una linea del fuorigioco bassissima, a 13,7 metri). I due terzini brasiliani sono stati saltati spesso e volentieri nell’uno contro uno (Juan Jesus ha perso anche 15 palle sulle 66 giocate), andando in sofferenza anche a causa della mancata assistenza dei rispettivi intermedi di centrocampo, Gerson a sinistra e Nainggolan a destra. Il centrocampista brasiliano ancora non riesce a trovare la posizione in campo, quello belga è stanco e si vede, avendo corso finora per tre.
I DUE CENTRALI – Se c’è un aspetto positivo nel rendimento difensivo della Roma di ieri è la tenuta dei due centrali (tranne qualche sbavatura di Manolas). In particolare Fazio ha giocato semplice, sbagliando poco e chiudendo la partita con 6 palle recuperate e 3 intercetti. L’argentino, tra l’altro, è uscito bene anche un paio di volte palla al piede, perdendo solo una vera palla velenosa a metà della ripresa, anche se rischiosa perché con la Roma sbilanciata nella metà campo avversaria. Anche se poi il vero problema della Roma sembra altrove e cioè la tenuta degli esterni.