In fatto di “grazia” la Roma parte avanti uno a zero. All’Olimpico domenica si sfideranno 11 contro 11 ma solo i giallorossi potranno vantare la stretta di mano e soprattutto la benedizione che Papa Francesco gli ha dato pochi giorni fa, in occasione della visita in Vaticano insieme ai giocatori del San Lorenzo, la squadra argentina tifata proprio da Bergoglio […]. La Samp ci ha provato a pareggiare i conti organizzando in extremis un blitz in Vaticano per domenica mattina, ma alla fine l’appuntamento con il Pontefice amante di calcio è stato rinviato. Non alla prossima trasferta romana contro la Lazio, perchè sara troppo avanti nel tempo, a fine campionato. Forse già il 6 novembre, quando la Samp giocherà a Firenze alle ore 18 e potrebbe approfittare di quella mattinata per fare un blitz romano. In ogni caso è il secondo rinvio che Massimo Ferrero, credente e scaramantico, deve incassare dai suoi. A inizio preparazione voleva organizzare come l’anno scorso un pellegrinaggio alla Madonna della Guardia di Genova, «che la stagione scorsa ci ha salvato alla fine» (le sue parole), ma non e stato possibile prima di Ponte di Legno perché la rosa era incompleta. Ora questo rinvio anche dell’incontro col Papa, che peraltro pare avesse dato una sostanziale disponibilità, mentre a Giampaolo, maniaco della concentrazione pre-gara, rinviare l’incontro a un altro momento con meno fretta è la soluzione probabilmente migliore.
Ieri Ferrero e stato intercettato in autobus a Roma mentre si dirigeva verso il suo cinema Adriano e ha ironicamente “sfidato” i tifosi giallorossi. «Sò appena passate due giornate ma se vinco domenica….», ha detto durante gli immancabili selfie. E poi: «Se vinco domenica, poi batto il Milan in casa e vinco col Bologna, mai dire mai… Ho un centrocampo che se la gioca con tutti, su di noi vedo solo tanta invidia perchè la Roma chiedeva Schick, ma gliel’ho scippato. Poi ho preso Linetty a 3 milioni, l’ho sfilato a tutti, mentre gli altri pagano decine e decine di milioni». E sul suo personale derby: «L’emozione ce l’ho sempre – ha proseguito – perchè sono empatico, sono uno che vive di emozioni, si sveglia la mattina e canta perché vedo il sole. Io sono nato a Roma e di questa mia romanità sono orgoglioso, ma adesso voglio pensare solo alla mia squadra. Veniamo a Roma con la voglia di giocarcela e cercare di fare bottino pieno, sempre che un po’ di fortuna ci assista, perché la Roma è favorita….».
«Ho voglia di fare qualcosa di bello, di cui essere orgoglioso. Per me la Sampdoria e comunque un’azienda e io sono quello di sempre, con la cultura del lavoro e del rispetto: per venire all’Adriano, per esempio, ho preso l’autobus. Io nasco dentro il teatro di prosa, dove c’e cultura, e ho imparato che anche il calcio è cultura. Io giro in Smart e, siccome oggi l’ha presa mia figlia, allora ho preso l’autobus. Faccio due-trecento foto con i passeggeri, gli autisti mi gridano “Forza Roma preside”, e poi scendo. Che vinca il migliore e tutti vicini al nostro sindaco» […]
Fonte: Il secolo XIX