(G. Cardone) Il derby di Rino Gaetano, geniale maestro d’ironia in musica nato a Crotone e vissuto per anni a Roma fino al tragico incidente del 2 giugno ‘81, trova a sorpresa un senso perché gioca dall’inizio Francesco Totti, maestro geniale pure lui, ma d’arte nel pallone. È il regalo di Spalletti per i fatidici 40 anni, che il capitano giallorosso compirà martedì: da quando il tecnico è tornato a Roma, mai gli aveva consegnato la maglia da titolare. In assoluto, a Totti l’emozione mancava da un anno: Roma-Sassuolo del 20 settembre 2015. Allora aveva segnato, stavolta si accontenta dell’assist del 3-0. Il gol numero 250 in A lo cerca già al 12’ con il suo destro, diabolico ma deviato.
Nel 4-2-3-1 scelto da Spalletti, il capitano gioca alle spalle di Dzeko, da trequartista in cerca d’aria per liberarsi dalla marcatura di Crisetig, mediano del Crotone che ha 17 anni meno di lui. La curiosità della serata – può Totti sostenere le vibrazioni iniziali di una partita, più frenetiche rispetto ai minuti finali che gli concede Spalletti? – resta inappagata perché si gioca su ritmi tutt’altro che rock e lui dirige la band col tempo giusto e apparentemente senza fatica.
Intorno al suo totem, 604 presenze in Serie A, la Roma si muove sorniona e aspetta il momento giusto per abbattere il muro del Crotone. Che resiste fino al 26’, quando una testarda percussione di Florenzi viene premiata dal piatto (deviato da Claiton) di El Shaarawy, al primo gol in campionato. L’italo-egiziano gioca al posto di Perotti, e a centrocampo c’è Paredes: turno di riposo per Nainggolan e De Rossi. Poi Salah firma il 2-0 con il suo terzo gol. L’assolo di Totti, che entra nelle azioni di 3 gol su 4 e gioca l’intera partita, arriva al 43’: stop di tacco come se passeggiasse e cross d’esterno sulla testa di Dzeko. Il pubblico, neanche 25mila spettatori, gli regala un sussulto di finta meraviglia, come se l’Olimpico non fosse più abituato a colpi così. Al 3’ della ripresa il meraviglioso bis, stavolta con ovazione: il classico lancio – immediato e “no look” – a servire il fortunato di turno, ancora Dzeko, che con un pallonetto semplice non può non segnare. La coppia funziona, altroché. Forse la medicina per guarire il mal di gol del bosniaco è proprio Totti. Che avvia pure l’azione della seconda rete di Dzeko, la quarta in campionato, su assist di Salah. Certo l’avversario non costituisce un test probante, ma ora Spalletti ha una soluzione (o un problema?) in più.
Peccato che Pallotta si sia perso il 4-0 e lo show di Totti-Dzeko. Tra Milano e Londra, le attenzioni del presidente sono concentrate soprattutto sulla ricerca di soci che possano aumentare il capitale del club: in questo senso, nei giorni scorsi a Milano ha incontrato nuovi possibili partner. Cinesi, seguendo la nuova tendenza della A. Sul piatto, anche il futuro stadio: i progressi burocratici sembrano il passepartout per far breccia tra i colossi con gli occhi a mandorla. Il presente però è ancora incredibilmente Totti: sono quasi 40, sì, ma per lui il cielo è sempre più blu.