Virginia Raggi dice NO alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2024. Ecco una parte della conferenza stampa della sindaca:
“E’ da irresponsabili dire sì a questa candidatura. L’abbiamo detto con forza in aula Giulio Cesare nel giugno del 2015. Lo abbiamo ribadito in campagna elettorale e lo diciamo qui oggi. Non abbiamo mai cambiato idea, anzi, abbiamo rafforzato la nostra idea. Non ipotechiamo il futuro di Roma e dell’Italia. Con le Olimpiadi si chiede di assumere altri debiti per i romani e tutti gli italiani. Noi non ce la sentiamo. I soldi da investire sono quelli delle tasse dei romani e degli italiani. La città dovrebbe investire su progetti lontani dai bisogni dei cittadini. Stiamo ancora pagando i debiti delle Olimpiadi del 1960. Non abbiamo nulla contro le Olimpiadi e lo sport. Lo sport è parte integrante del nostro programma elettorale. Però non vogliamo che lo sport sia utilizzato come pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città. In occasioni di ogni Olimpiade vengono fatte promesse, pensate a quanto successo con i Mondiali di nuoto. No alle Olimpiadi del mattone, assolutamente no. In uno studio della Oxford University, si attesta che rispetto ai costi preventivati, quasi tutte le Olimpiadi hanno avuto uno sforamento di oltre il 50%, molte del 100%. Montreal di più del 700%. Le Olimpiadi sono una sorta di assegno in bianco che firmano i paesi ospitanti, e questo non lo dico io ma l’università di Oxford. In pratica le Olimpiadi sono una sorta di sogno che ad un certo punto si trasforma in un incubo. Ci piace lo sport, ci piacciono le Olimpiadi, ma non ci piacciono le Olimpiadi del mattone che si rivelano un affare per le lobby. Sono una grande presa in giro per i cittadini. Ci ricordiamo dei Mondiali di Italia ’90: abbiamo finito di pagare il mutuo nel 2015. Il mutuo delle Olimpiadi di Torino lo stiamo ancora pagando. La nostra posizione non è isolata. Boston, Amburgo e Madrid: tutte hanno detto che non vogliono ipotecare il futuro dei loro cittadini. Potete dargli torto? Hanno fatto valutazioni simili alle nostre. Sono eventi non sostenibili per le città. Noi siamo propositivi, amiamo lo sport e vogliamo che diventi una parte fondamentale della vita dei romani. Vogliamo che i nostri impianti comunali siano ripristinati. Vogliamo uscire dalle logiche dei grandissimi eventi che portano grandi debiti. Noi abbiamo un progetto su Roma molto più ambizioso. Vogliamo riconsegnare ai cittadini una capitale che sia degno delle più grandi capitali europee. Quasi il 70% dei romani ha detto no a queste Olimpiadi votando al ballottaggio. Chiedete ad un disabile cosa vuol dire girare per Roma tutti i giorni, chiedete a chi vuole girare in bicicletta. È una città invivibile e noi dobbiamo concentrarci su questo. Non ci servono altre cattedrali nel deserto. I romani ce lo hanno detto chiaramente. Oltre a sistemare gli impianti esistenti, noi dobbiamo concentrarci sul futuro. La città del nuoto si trasformerà in una vela della conoscenza. L’impianto del Tre Fontane diventerà un impianto paralimpico”