Toninho Cerezo è tornato a Roma dopo nove anni e anche stavolta per la Roma: allora per la festa degli 80 anni, in questo caso per essere accolto nella galleria delle leggende, la Hall of Fame (questa sera all’Olimpico alle 19 la festa): “E’ un’emozione indescrivibile”, dichiara al quotidiano sportivo. “Per me è stato già un enorme privilegio vestire la maglia della Roma. Vorrà sapere dei miei ricordi più belli: io le dico che ogni giorno con quella maglia addosso è stato speciale, perché rappresentava una responsabilità verso un popolo. A Roma sei parte di una comunità. E solo se la vivi la capisci fino in fondo”. Inevitabile tornare a Roma-Liverpool e al rigore non tirato di Falcao: “Io a questa storia non ho mai creduto. Per me Paulo Roberto avrebbe calciato il quinto. Ma con lui non ne ho mai parlato: troppo dolorosa quella partita” e a Roma-Lecce, partita assurda ma regolare: “Conoscendo i miei compagni nessuno si sarebbe mai venduto uno scudetto. Io però non giocai perché ero squalificato. Quella Roma sembrava maledetta? La definirei sfortunata, se penso anche agli incidenti diAncelotti. Calciatore intelligente ma non l’avrei mai visto come allenatore: non parlava mai…”.
Su Totti: “Può andare oltre i 40 anni. La medicina sportiva di oggi è migliore rispetto a 30 anni fa. Non sarei sorpreso se continuasse”. Gerson? Bel piede, gran fisico. Penso possa farsi valere in Italia. Ma mi permetta di dire una cosa: io per la mia epoca non ero un fuoriclasse. Eppure se vedo i centrocampisti di oggi, posso affermare che sapevo giocare a calcio…”.
Fonte: corriere dello sport