Luciano Spalletti parla ancora da Trigoria in conferenza stampa, dalle ore 14, anticipando i temi di Sassuolo-Roma di domani sera:
Inizia Spalletti: “Mario Rui e Vermaelen hanno bisogno ancora di tempo. Peres e Perotti siamo fiduciosi per Empoli, tutto procede meglio. Seck ci vuole una settimana e si riprende in considerazione per Bologna. Rudiger è con noi e il dott. Del Vescovo ha detto che sono a disposizione, anche se avevo bisogno del casco. Ho letto tutto quello che è successo, tirare in ballo la libertà di stampa in funzione di quello che è successo centra meno delle galline del Cioni. Mi è parso di notare un’interpretazione degli episodi più diretta. Quando abbiamo preso El Shaarawy ho visto dei titoli tipo ‘A cosa serve il Faraone?’. Ho visto titoli contro Dzeko se segnava qualcun altro senza aspettare di farlo entrare bene nella squadra. Nainggolan quando ha detto di sostenerci anche senza Totti, hanno interpretato male. O Totti che quando segna ‘purga’ Spalletti. Dove sta la notizia? Io ho vinto se Totti fa gol, c’è un’interpretazione personale sui fatti, la libertà di stampa guai a chi me la tocca, dev’essere totale“.
Mister il campionato si è riaperto. E’ presto per parlare di lotta-scudetto?
“Un po’ presto ma questo fa bene al campionato. La vittoria del Milan sulla Juve non sarebbe arrivata senza la spinta del suo pubblico, è quello che ci auspichiamo dell’Olimpico. Avere quel supporto aiuta molto, è importante. Essere molte squadre che si possono giocare le partita a viso aperto rende tutto più bello“.
Cosa ne pensa del Sassuolo e quali sono le difficoltà?
“Le difficoltà sono proprio sul Sassuolo, una squadra allenata bene da Di Francesco, la società mira a far crescere i giocatori, cosa che non possono far tutti. E’ difficile spesso la collocazione dei talenti, ci sono realtà dove è più difficile. Questo a loro è permesso, hanno velocità negli attaccanti, sono tanti bravi dentro la rosa. Di Francesco li cambia spesso e si fida di tutti, qualsiasi formazione metterà in campo sarà temibile, basta vedere quando siamo andati lì lo scorso anno.”
Nel 2005 Di Francesco era il suo team-manager, ha un aneddoto?
“Era già allenatore, quando gli davo la formazione per poi distribuirla mi chiedeva spiegazioni, davi pareri. Era uno dello staff, stava già studiando da allenatore. Noi abbiamo Beccaccioli analista che ogni volta fa i montaggi da solo, sa bene ciò che si vuole. Lui era già allenatore in questo secondo ruolo, ora sta facendo vedere che ha personalità, tocca i tasti giusti e ha un po’ modificato il suo interpretare il ruolo da ex calciatore a allenatore“.
(Domanda di Maida) – Se c’è una libertà di stampa mi dia diritto di replica…
“Se ne parla dopo la partita non mi sono preparato, io faccio sempre colazione con caffellatte e giornale. Non vi accuso di malafede, c’è un’interpretazione personale di certe situazioni. Se fa gol Totti ho vinto, la notizia è quella, non che ha purgato Spalletti. Parlo in base alle accuse, torniamo a parlarne ma in un altro momento“.
Molti del Sassuolo sono cresciuti nella Roma, condivide la loro politica? Vorrebbe allenarle qualcuno?
“Sono venuti a prendere diversi giovani nostri molto forti, io però quest’anno sul mercato mi sono trovato di fronte a situazioni, ma deve rispondere Sabatini, dove io scelgo il titolare nella mia idea e metterci accanto altri calciatori. Sono ragazzi che se non giocano non vogliono starci, vuole essere sentito chiamato in causa tutte le volte. La richiesta è quella di andare a giocare, la spinta professionale è che non ci si mette a lavorare forte per soli 5 minuti. Pensiamo a Iago Falque, ragazzo splendido che ora sta giocando benissimo. Voleva andare a giocare, io gli ho detto che qui non aveva spazio. Purtroppo c’è quello che ha mercato e prendi due soldini e quello che non ce l’ha e non prendi niente. Iago avrebbe perso consistenza qui, Ljajic è un altro che aveva mercato e che bisognava cedere. Se non lo fai giocare con continuità perde l’entusiasmo, dipende da come si è fatti. Io dovevo scegliere quando si hanno due bravi nello stesso ruolo uno lo devi lasciar fuori. Però la cessione di alcuni ragazzi, come Ricci mandato a giocare, ti prepara un buon lavoro per il prossimo anno e torna che ha un valore. Se faceva la riserva qui diventa difficile indovinare“.
Come sta Juan Jesus? Strootman può tornare titolare?
“Ha un problema al polpaccio ma è dentro. Strootman parte dall’inizio, gioca sicuramente perché ha recuperato. Un’ora di qualità la farà“.
Iturbe e Gerson sono due calciatori che a gennaio possono andar via per ritrovare le vere valutazioni?
“Sono valutazioni che si fanno a dicembre. Parlarne ora non ha molto senso, se ti dico di sì poi magari domani li devo usare. Gerson l’anno scorso s’è mandato a giocare e si è ripreso, anche se in Brasile è tutto diverso. A dicembre si rifà il chek-up del gruppo. Allegri giustamente diceva di fare il mercato a novembre perché si può mettere mano prima“.
Legherà la scelta sul suo futuro ai risultati. Non le basterà una nuova scia per rinnovare?
“La penna sul rinnovo mio ce l’hanno i calciatori, se giocano bene mi confermano sennò si vede che li ho allenati male. Il dubbio sull’ambiente non c’è, la difficoltà di lavorarci è solo legata al bisogno di vincere a Roma. E’ forte e bella, quando si viene qui abitui l’anima alla bellezza infinita, tornare indietro diventa difficile. Abituarsi a non vincere mai è difficile, abbiamo consumato un po’ di tempo. Parecchi sentono la pressione, ma sono abituati a Totti per vent’anni. Chi rende onore alla Roma ok, sennò fuori da un punto di vista calcistico“.
E’ più sorpreso dall’ottima partenza del Milan o quella negativa dell’Inter?
“Il lavoro di Montella è eccezionale, dall’altro caso io posso parlare delle mie difficoltà non conosco l’Inter. Da amante del calcio mi aspetterei di più, ma De Boer mi sembra molto applicato e professionale. E’ successo anche noi, cambiare allenatori e giocatori, hanno un nome scomodo che fa parlare di se’“.
Quanto manca a Rudiger per giocare dal 1′ minuto?
“Siamo vicini, non ha ancora i 90 minuti ma ha tanta voglia. Anche in Primavera ha fatto vedere come va sui contrasti, farlo giocare domani potrebbe essere complicato“.
Una volta che la Roma avrà la difesa titolare che margine di miglioramento potrà avere?
“Molto importante, non perché chi rientra è meglio di chi gioca, ma la concorrenza c’è ed è giusta. C’è chi ti può fare le scarpe. Pensa a Marchizza, io lo porterei ad allenare con me sempre ma poi subiscono il fatto di avere tanta concorrenza in allenamento. Ritrovare Vermaelen e Rudiger fa alzare il livello. Non è la formazione, ma ciò che vedo durante la settimana. Se voi veniste con me dentro ad allenare tante volte gli dareste il verso mio nel dare la formazione, ci sono altre questioni a disposizione. Poi son giocatori forti che non hanno il timore di prendere gol quando sono in difficoltà. Sono abituati a confronti di grandissimo spessore, avremo vantaggi enormi“.
GGR