Sabato a Napoli, la Roma giocherà una partita diversa: per la prima volta, dopo cinque anni, non sentirà addosso il peso di Walter Sabatini, il vero dominus di Trigoria. A lui era affidata la campagna acquisti, a lui la decisione di vendere o comprare un giocatore. Ultimo esempio, con dichiarazioni freschissime: l’arrivo in estate di Gerson, «un genio del pallone», secondo Sabatini. Un ragazzo che ha ancora molto da imparare per il mister. E così via. È stato venduto Romagnoli, è stato venduto Pellegrini, ceduto in prestito Ricci, ragazzi della Primavera, pronti a fare il salto in serie A. Invece, per l’ex d.s. «di giovani italiani bravi in giro non ce ne sono». È inutile ricordare quante mezze calzette siano atterrate a Fiumicino nell’ultimo lustro – scrive il Corriere della Sera -, i tifosi lo sanno e la società ha toccato con mano questa realtà.
Ora la Roma sarà un’altra squadra proprio perché le dimissioni di Sabatini daranno un peso differente a Spalletti, il quale – lo speriamo – vorrà mettere becco su chi partirà e chi rimarrà a Trigoria. In attesa che con l’aiuto di Franco Baldini (altra vecchia conoscenza della Roma giallorossa), la società porterà all’ombra del Colosseo un nuovo direttore sportivo, probabilmente vedremo novità in campo e fuori.