Il 21 febbraio scorso sbagliò proprio contro il Palermo un gol a porta vuota, il simbolo della sua stagione. Otto mesi dopo la situazione è cambiata. Otto come i gol di Dzeko nelle prime nove giornate di questo campionato (più due assist), e otto come quelli che l’ex attaccante del City era riuscito a segnare in 31 partite della scorsa Serie A.
Una metamorfosi totale. Ora, i detrattori di Dzeko e quelli che lo hanno sempre considerato l’erede di Batistuta sono sullo stesso carro. Nell’anno dello scudetto, Batistuta ebbe un impatto devastante sulla Roma: nove gol nelle prime otto giornate, diventati nove nelle prime nove perché a Perugia rimase a secco. Con il gol all’Udinese alla decima – scrive la Gazzetta dello Sport -, diventarono dieci in dieci partite: Dzeko ha tempo 90 minuti, mercoledì a Reggio Emilia, per far sì che il paragone tra Batistuta e questa versione del bosniaco sia ancor più calzante.
Una curiosità legata anche a Salah: quando segnano, la Roma vince sempre. Con quella di ieri sera, è successo sei volte con il bosniaco (la terza di fila, dopo Inter e Napoli), cinque con l’egiziano. Tredici gol in due (e nove degli ultimi 13 di squadra), più della metà di quelli della Roma, che con 23 reti in 9 gare ha segnato almeno quattro volte in più di ogni squadra della A.