(A.Pugliese-D.Stoppini) – Dunque: dov’eravamo rimasti? Sempre lì. Sempre la difesa è il punto, Luciano Spalletti l’ha ricordato per chi, magari per colpa della sosta o con la testa alle dinamiche dirigenziali, avesse deciso di piazzare la questione in un angolo. «Ci manca un equilibrio di squadra, dobbiamo migliorare la fase difensiva — ecco il tecnico — e i passi in avanti bisogna farli più velocemente possibile, perché abbiamo già lasciato dei punti importanti per strada». Qui non si scherza, perché c’è il Napoli in calendario: Maradona oggi fa solo interviste e non gioca più, Milik ha da fare con un ginocchio infortunato, ma l’attacco di Sarri fa comunque paura. E fanno paura soprattutto l’est e l’ovest del tridente, le fasce che fanno rima con Mertens, Callejon e Insigne.
LA CONFERMA – Due settimane dopo, in fondo, stessa musica e stesso problema da affrontare. Il Napoli come l’Inter, quando Candreva e Perisic rappresentavano il guaio da sistemare, la macchina in corsa da fermare il prima possibile. Ci risiamo. E Spalletti stavolta che fa? La strada è quella, difficile spostarsi ora. Una fascia resta più difensiva, un’altra più offensiva: Juan Jesus a sinistra e Bruno Peres a destra, così la Roma si presenterà sabato prossimo a Napoli. Provando ad alzare l’asticella, perché non è detto che basterebbe ripetere la prestazione offerta contro l’Inter per portare a casa una buona figura e anche qualche punto. I passi in avanti che chiede l’allenatore sono figli di un’attenzione maniacale, portata avanti anche in questi giorni. Il tecnico ha messo su un ripasso generale della materia, che Juan Jesus e Peres hanno sostenuto scrupolosamente a differenza di Florenzi, impegnato con la nazionale. Florenzi che in ogni caso difficilmente cambierà posizione: Nainggolan non sta bene, assai probabile che l’azzurro continui a giocare proprio come contro l’Inter, anche qui, da trequartista.
NEL FUTURO – Insomma, l’idea di fondo sembra oramai essere stata metabolizzata: basta due esterni che anno, che spingono, che attaccano più che difendono. «Per sostenerli abbiamo bisogno di dominare la partita, di farla sempre noi», disse un giorno Spalletti, parlando dell’utilizzo contemporaneo come terzini di Bruno Peres e Florenzi. Adesso la virata è quasi definitiva e prevede almeno uno dei due un po’ più bloccato. Anche se, poi, le cose potrebbero cambiare strada facendo, visto che all’orizzonte la Roma ha due recuperi non da poco: Rüdiger in primis, Mario Rui subito dopo. C’è da pazientare ancora un po’, più per il portoghese che per il tedesco ovviamente. Ma la strada è segnata e il recuperò è un percorso avviato per entrambi. Una ventina di giorni ancora per Rüdiger, un mesetto in più per Mario Rui. In buona sostanza tra fine ottobre e inizio novembre per il primo, dicembre per il secondo. Poi, Spalletti avrà altre due frecce al suo arco per gli esterni. E chissà che non decida di cambiare ancora.