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GAZZETTA DELLO SPORT Spalletti ora frena: “Per usare Totti occorre equilibrio”

Spalletti
Spalletti

Ogni conferenza per Luciano Spalletti, osservando il lodevole autocontrollo a cui si sottopone, sembra essere diventata un calvario senza resurrezione. D’altronde, se il mondo è incantato dalle giocate del 40enne capitano della Roma – scrive la Gazzetta dello Sport -, l’allenatore prova a evidenziare altro. Eccone un esempio. «Col Giurgiu, la punizione del raddoppio è nata da Iturbe che ha preso una punizione importante, ma non viene menzionato da nessuna parte per aver saltato l’avversario e aver preso un colpo. Non viene dato valore agli altri per le stesse situazioni che gli altri poi sviluppano e che sono altrettanto importanti per il resto della squadra». Ma Spalletti può consolarsi con le cifre. «Ci sono dei numeri che non conoscete, ma che danno una risultanza importante sull’equilibrio della squadra: i raddoppi di marcatura, la chiusura delle linee di passaggio. Io invece li conosco e devo tenerne conto di tutti. Forse, per fare una sintesi, è che molti non sanno cosa succede dove non c’è la palla, da cui tutti si viene attratti, voi più di me». Spalletti invece lo sa e per questo è probabile che Totti stasera parta dalla panchina, visto che l’allenatore lo ha usato più in queste ultime partite che in tutta la scorsa stagione. «Si passa dal fatto che a giugno volevate (sic) fargli fare il tour dell’ultima partita in tutti gli stadi, mentre adesso siamo a chiederne poi la riconferma da titolare in una partita importante. Se si stesse a metà e si ragionasse un po’ più tranquillamente e con più equilibrio si troverebbe una soluzione a tutto, come io cerco di trovare».

Una cosa è certa: Spalletti gradirebbe che l’Inter fosse aggressiva. «Preferisco una squadra che mi venga ad attaccare: se sono bravo gestisco la palla e ho molto spazio dietro la linea difensiva. Ma a volte se attaccano bene possono toglierti tranquillità nella gestione della palla. Dipenderà dalla loro intensità e dalla nostra velocità nel trovare idee di continuo. L’Inter, d’altronde, è una squadra forte, come la Roma. Prima o poi farà vedere tutto il suo valore, quindi c’è da stare all’erta».

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