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GAZZETTA GIALLOROSSA Tutti i numeri dell’universo ‘Sabatiniano’, tra intuizioni geniali e flop di mercato

Walter Sabatini
Walter Sabatini

(K. Karimi) – Fu proprio lui, agli albori dell’era americana, quando ancora non si conoscevano le reali potenzialità degli investitori d’oltre oceano, a presentarsi a Trigoria e dare il via ad un quinquennio che avrebbe dovuto rivoluzionare la storia della Roma. La storia di Walter Sabatini nella capitale è stata quanto meno intensa, ricca di elogi e critiche, diventando uno dei personaggi più capaci a dividere la tifoseria tra chi lo elogia come un ‘Profeta’ del calciomercato e chi invece lo condanna al ruolo di d.s. inconsistente, dal palmarès fin troppo scarno.

Senza porre giudizi sul tipo di lavoro e sull’uomo Sabatini, la redazione di Gazzettagiallorossa.it  vuole analizzare i cinque anni di regno sportivo del dirigente umbro attraverso i numeri. Ad esempio il 78, ovvero il numero di calciatori portati a Roma da Sabatini dall’estate 2011 fino allo scorso 31 agosto. Ma serve andare con ordine per capire i metodi di lavoro del personaggio in questione, che si è abituato a lavorare a livelli maggiori rispetto alle esperienze precedenti, non tralasciando l’amore per i talenti giovani e acerbi che fa parte del suo dna da talent-scout.

Stagione 2011-2012 (7° posto)

Nel suo primo anno di gestione deve condividere le scelte con Franco Baldini, direttore generale voluto fortemente dalla proprietà americana. Il dirigente toscano impone Luis Enrique come allenatore e Sabatini cercherà di accontentare il ‘tiki-taka’ dello spagnolo come filosofia di calcio. Gli acquisti maggiori sono Erik Lamela, pupillo del d.s. preso dal River Plate a 17 milioni di euro, seguito da Pablo Daniel Osvaldo, nuovo numero nove costato intorno ai 16 milioni ed infine Miralem Pjanic preso a 11 milioni. Partono alcuni volti della vecchia Roma ‘sensiana’, da Menez a Vucinic, da Mexes fino a Riise. Risultato: squadra sconclusionata e troppi flop, su tutti José Angel suggerito però dal tecnico asturiano.

TOTALE SPESE: 91,25 MLN

TOTALE INCASSI: 26,10 MLN

Stagione 2012-2013 (6° posto)

Tocca a Sabatini scegliere l’allenatore: snobbato Montella si punta sul boemo Zdenek Zeman, sperando anche nell’effetto traino su gran parte dei tifosi. Ma anche qui le idee del d.s. vanno a scontrarsi con quelle quasi integraliste del mister ceco, ritornato a Trigoria dopo tredici anni. Arrivano giocatori importanti, come Destro, Balzaretti o Castan, ma i migliori colpi sono il riscatto di Alessandro Florenzi dal Crotone e l’intuizione Marquinhos dal Corinthians. Il tutto indebolito da tremendi flop come Goicoechea, Piris e Tachtsidis, tra le operazioni peggiori dell’era Sabatini. Ma l’errore sta a monte: prendere Zeman senza dargli ne’ giocatori adatti al suo gioco ne’ la fiducia necessaria per lavorare. Ed il 26 maggio di quell’anno sarà la data spartiacque per una Roma in caduta libera.

TOTALE SPESE: 43,67 MLN

TOTALE INCASSI: 21,81 MLN

Stagione 2013-2014 (2° posto)

Il vero capolavoro di mercato di Sabatini coincide con le dimissioni di Baldini, per un duopolio che non è mai decollato viste le differenti visioni del mondo del calcio e delle strategie inerenti. Il d.s. può finalmente lavorare come vuole ma dopo due stagioni di spese pazze e pochi ricavi deve cambiare marcia. E’ l’estate dei sacrifici e delle super-plusvalenze: Lamela, Marquinhos e Bradley vengono ceduti a malincuore ma a cifre estremamente vantaggiose. In cambio arrivano calciatori dal talento inaspettato, capaci di entrare subito nei cuori dei tifosi. Sabatini puntella la difesa con Mehdi Benatia, rinforza pesantemente il centrocampo prima con Kevin Strootman poi con Radja Nainggolan. Velocizza l’attacco con Gervinho e aiuta una Roma inesperta a maturare nel carattere grazie ad innesti come Morgan De Sanctis e Maicon. Una campagna acquisti perfetta e un allenatore che, sempre a sorpresa, avrebbe ridato vita ai giallorossi, quel Rudi Garcia che solo all’appartenza sembrava la scelta più giusta e duratura. Il record delle 10 vittorie in 10 incontri iniziali resterà negli annali nonostante un secondo posto non così allettante.

TOTALE SPESE: 74,39 MLN

TOTALE INCASSI: 117,85 MLN

Stagione 2014-2015 (2° posto)

Doveva essere l’anno ella consacrazione per la Roma e per Sabatini, invece è risultato l’anno dei paradossi, ovvero di un secondo posto confermato ma di tanta amarezza per un girone, quello di ritorno, gettato al vento. Già in estate la gestione dell’affare Benatia, ceduto poi al Bayern Monaco, aveva fatto storcere il naso a più di un tifoso. Ottimo l’acquisto di Kostas Manolas al suo posto, ma le tempistiche appaiono sbagliate visto che il greco arriva a due giorni dall’esordio in campionato. La rosa, pur non rivoluzionata, sembra costruita con poco acume, la difesa tutta da ricostruire ed un attacco poco robusto. Astori e Yanga-Mbiwa si rivelano disastrosi a tratti, il colpaccio Juan Iturbe è un flop pauroso nel rapporto qualità-prezzo (22,5 milioni in bilancio). E la situazione peggiora quando Sabatini punta su Doumbia e Ibarbo, altri calciatori sopravvalutati e tra l’altro infortunati, nella sessione di gennaio. L’inizio di un nuovo periodo ‘horribilis’.

TOTALE SPESE: 97,51 MLN

TOTALE INCASSI: 42,10 MLN

Stagione 2015-2016 (3° posto)

Sabatini in questa annata paga la decisione di James Pallotta di trattenere inizialmente Rudi Garcia, tecnico criticato e poco motivato nel restare in giallorosso. Eppure il d.s. torna ai livelli di un tempo e riesce a non cedere alcun big della rosa, riscattando Nainggolan e superandosi con le cessioni di gente come Romagnoli e Bertolacci, dai quali riceverà ben 45 milioni cash di guadagno. Inoltre fa felici i tifosi con colpi del calibro di Edin Dzeko, Mohamed Salah e Lucas Digne. Una bella Roma, competitiva per i primi posti, che però fatica a sviluppare gioco e risultati. Il miracolo arriva a gennaio: la società punta su mister Luciano Spalletti, mentre il d.s. scommette su gente come Perotti, El Shaarawy e Zukanovic, tre acquisti all’apparenza non allettanti che si scoprono invece decisivi. Sabatini pensa già all’addio a fine stagione, ma l’ultima missione sarà quella di tornare a rendere ancor più competitiva la Roma della stagione ventura.

TOTALE SPESE: 60,08 MLN

TOTALE INCASSI: 101,25 MLN

Stagione 2016-2017 (in corso)

L’ultima estate per il lungimirante Walter non è tra le più semplici, visto che comincia con la cessione quasi dovuta di Miralem Pjanic, uno dei suoi primi colpi di qualità, che per colpa di una clausola non così alta finisce alla Juventus. I problemi relativi al FFP non gli permettono di sostituirlo degnamente (si punta sul giovane Paredes), ma il dirigente riceve le critiche per i quasi 25 milioni spesi per Alisson e Gerson, due talenti brasiliani che nelle gerarchie di Spalletti al momento risultano delle semplici riserve. Tra finti prestiti e riscatti riesce comunque a costruire una buona squadra, finalmente coprendo i buchi sulle fasce laterali con gli arrivi di Bruno Peres e Mario Rui. L’addio è arrivato nella serata del 6 ottobre, annunciato da tempo e ricco di piccole soddisfazioni e grandi crucci irrisolti. Con l’augurio che la Roma da lui messa in piedi possa essere una buona base di partenza per il suo successore.

TOTALE SPESE: 98,10 MLN

TOTALE INCASSI: 63,80 MLN

 

Dati e numeri presi da Transfermarkt.it

 

 

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