(K. Karimi) – Sono ben 31 i difensori, tra terzini e centrali, che l’ormai ex direttore sportivo Walter Sabatini ha portato a Roma nel suo mandato quinquennale, conclusosi ufficialmente con le dimissioni consensuali della scorsa settimana. Da Gabriel Heinze, preso nell’estate 2011 a parametro zero per dare un minimo di esperienza ad una squadra da rinnovare, fino a Bruno Peres, terzino acquistato complessivamente per circa 13 milioni di euro dal Torino. Tante compravendite, plusvalenze, affari e colpi a sorpresa. Ma il risultato è solo uno: la Roma ad oggi non ha ancora trovato la giusta stabilità difensiva.
Lo dicono i numeri, i tanti gol subiti, le cessioni di alcuni calciatori affidabili; insomma Luciano Spalletti anche in questa stagione ha dovuto sperimentare, fare di necessità virtù e provare linea a quattro o variabile a tre. Un caos che non fa bene all’equilibrio della squadra, ancora fin troppo sofferente quando c’è da difendere un risultato. Ed il problema viene aggravato dal fatto che, secondo i rumors da Trigoria, la difesa giallorossa è destinata a cambiare aspetto nuovamente a gennaio.
I fattori principali dell’ennesimo stravolgimento sono tre: il recupero di Antonio Rüdiger, che entro fine mese dovrebbe tornare tra i convocati dopo l’operazione al ginocchio. L’infortunio permanente ed infinito di Thomas Vermaelen, ormai ex titolare della difesa romanista. Infine il solito fastidioso bilancio, da mettere a posto entro la fine della stagione tra Fair Play Finanziario alle costole e monte ingaggi da sfoltire.
Rüdiger sarà nuovamente titolare, per via delle sue caratteristiche fisiche eccelse e per un feeling con l’ambiente conquistato un anno fa in maniera meritevole di lode. Centrale o terzino destro, lo deciderà Spalletti che sa di poterlo utilizzare come meglio crede. Ma il tedesco piace non poco all’estero: Chelsea e PSG possono farsi sotto, sganciando addirittura 30 milioni per avere il numero due della Roma. Altra plusvalenza in vista? Forse, perché l’alternativa sarebbe quella di liberarsi del maxi-ingaggio da più di 2 milioni netti di Vermaelen e rispedirlo al Barcellona, visto che il suo contratto di prestito non prevede l’obbligo di riscatto. Il tutto condizionato come detto dalle esigenze di bilancio, contando la sicura permanenza di Federico Fazio e Juan Jesus oltre al probabile rientro di Leandro Castan la prossima estate.
Insomma una difesa nuovamente tutta da valutare e nelle gerarchie e nelle strategie. La nota positiva si chiama Kostas Manolas, intoccabile, titolare fisso e imprescindibile. Ma ora sta a Ricky Massara e alla Roma blindare almeno l’unica certezza della propria linea arretrata.
GGR