Quattordici società, tra cui Inter, Juve e Napoli sono state deferite al Tribunale federale a titolo di responsabilità diretta per una serie di violazioni del Codice di giustizia sportiva e del regolamento agenti di calciatori. Lo ha comunicato la Figc, sottolineando che i deferimenti che interessano anche dirigenti e calciatori nascono dall’inchiesta Fuorigioco della procura di Napoli che ha visto indagati 64 tra calciatori, procuratori e dirigenti per reati tributari, evasione e false fatturazioni. I club colpiti dal deferimento sono Inter, Juventus, Napoli, Palermo, Chievo, Genoa, Pescara, Catania, Cesena, Ternana, Vicenza, Livorno, Grosseto e Reggina. Tra gli oltre 60 tesserati citati nelle decine di pagine del faldone riguardante i deferimenti operati dalla procura federale, vi sono dirigenti, calciatori ed ex calciatori, ed agenti di calciatori molto noti. Tra i primi, spiccano i nomi di Aldo Spinelli (all’epoca dei fatti dirigente del Livorno), Jean Claude Blanc e Alessio Secco (Juventus), Aurelio de Laurentiis e Pierpaolo Marino (Napoli), Giorgio Perinetti (Siena), Giovanni Sartori (Chievo), Igor Campedelli (Cesena), Piero Leonardi (Parma) e Mario Cognigni (Fiorentina).
TRASFERIMENTI CONTESTASTI Quanto a calciatori o ex calciatori, fa rumore il nome di Ciro Immobile, attaccante della Lazio, all’epoca dei fatti tra Juventus e Genoa. Gli nomi sono quelli di Guglielmo Stendardo (all’epoca dei fatti all’Atalanta), Francesco Tavano (Livorno), Massimo Oddo (Milan e Lecce), Emanuele Calaiò (Napoli e Siena), Salvatore Aronica (Palermo), Erion Bogdani (Verona, Cesena e Siena), Giuseppe Sculli (Genoa e Lazio), Pasquale Foggia (Lazio e Sampdoria), Adrian Mutu (Fiorentina), Hernan Crespo, Diego Milito, Thiago Motta e Hugo Campagnaro (Inter), German Denis (Atalanta). Quanto agli agenti di calciatori, sono stati deferiti anche Alessandro Moggi e Riccardo Calleri.