(E. Menghi) Non è una vittoria rotonda col Palermo a far dire a Spalletti che la Roma è l’anti-Juve, un po’ perché qualcosa di eccezionale lo hanno fatto gli altri, cioè il Milan, fermando i primi della classe e un po’ perché non è una squadra serena quella che ha tra le mani. II piccolo allarme lo lancia dopo la partita, ad acque tranquille: «Per noi era importante dare seguito alle vittorie in campionato, ma ogni tanto vedo troppa tensione, i giocatori sentono la pressione di dover far subito bene. Non c’e l’ambiente per farli crescere tranquilli, ma non perché non si può lavorare, bensì perché qui non si vince da tanto tempo». Il riferimento è a Emerson Palmieri («quando andrà via dimostrerà il suo valore», ma il discorso è esteso a tutti e sul concetto torna facendo uno show nella sala stampa dell’Olimpico, dando le capocciate alla scrivania quando si sente nominare la fatidica parola «ambiente». A farlo sorridere, nonostante tutto, è la classifica a cui butta un occhio distratto: «L’ho vista, ma è presto. Le squadre devono ancora trovare la quadratura, prendere il passo del campionato, dobbiamo essere pronti a vivere il momento e montarci sopra. Non abbiamo perso l’occasione di avvicinarci alla vetta. Il Milan invece ha fatto un bellissimo risultato e ha tutte le carte in regola per stare lì. Dobbiamo avere una classifica di livello, mirare alle cose importanti, e se ogni tanto i bianconeri dimostrano di essere terrestri possiamo toccare con mano la possibilità oggettiva di stargli vicino».
Di cose da correggere ce ne sono ancora molte: «Nel primo tempo si vedeva che non eravamo tranquillissimi, nella ripresa siamo stati più lucidi. E’ mancato un po’ il fraseggio e abbiamo fatto troppi passaggi indietro. La n stra base è superiore a quanto fatto vedere in precedenza. El Shaarawy? E’ un valore aggiunto quando i calciatori che non sono prime scelte non si deprimono. Bisogna che faccia qualche duello in più». Gli strappi di Salah portano gol, mail tecnico si aspetta anche altro: «Quando ti chiami Roma devi saper gestire le difficoltà e avere tecnica nello stretto contro squadre chiuse. Siamo più lunghi rispetto allo scorso anno». Quello che non cambiato è l’andamento all’Olimpico: sono 18 i risultati utili consecutivi in campionato per la Roma di Spalletti, compreso il derby in «trasferta». In meno ha Pjanic, ma non gli interessa: «Tutti i miei calciatori sono più forti di lui. Non voglio dire ad Allegri come farlo giocare, non faccio favori». Si ferma intanto Juan Jesus: lieve affaticamento al polpaccio da valutare per il Sassuolo.