(F. Balzani) Tutti per Dzeko, Salah per tutti. Potrebbe essere questo il motto della Roma in un inizio stagione illuminato dalla vittoria di Napoli che ha riportato i giallorossi al secondo posto e fatto dimenticare forse una volta per tutte l’eliminazione in Champions col Porto. Perché al San Paolo decisivi quanto e più dei gol del bosniaco sono stati anche gli spunti dell’egiziano tra l’assist inventato rubando una palla morta a Koulibaly per il vantaggio, il timbro finale e quell’allungare la squadra nei momenti di pressing del Napoli. Perché questo non è solo il miglior inizio per Edin (7 gol nelle prime 8 gare, nemmeno ai tempi di Wolfsburg e City), ma anche quello di Momò che mai in carriera aveva realizzato 5 gol all’ottava giornata tra coppe e campionato. Uno ogni 176′. L’anno scorso era a quota 4 mentre col Basilea non ha mai superato quota tre.
Salah per tutti quindi, perché oltre a segnare l’ex viola è anche il re degli assist in giallorosso: quattro (gli stessi di Totti grazie però anche all’Euroleague). L’ultimo, e più importante al San Paolo per Dzeko che ha timbrato e poi ringraziato il compagno d’attacco col quale ha giocato (e segnato) di più. L’inchino dell’africano più seguito su Twitter (3 milioni di followers) è diventato così un must anche tra i tifosi della Roma che a Napoli si sono goduti il ventesimo gol (e 12° assist) in 53 partite di Salah in giallorosso.
Spalletti invece si gode l’entusiasmo ritrovato della città. La parola scudetto con questa Juve è bandita, ma le vittorie con Inter e Napoli hanno mostrato il lato cattivo della Roma. Quello che finora era mancato, soprattutto in trasferta. A far sorridere l’allenatore anche due dati: 11 gol su 25 sono arrivati da palla inattiva, 91% la percentuale di passaggi riusciti a centrocampo. Poi il calendario. Da qui alla sosta di metà novembre in campionato Spalletti dovrà vedersela con Palermo e Bologna all’Olimpico, Sassuolo ed Empoli fuori. In mezzo il doppio impegno in Euroleague col modesto Austria Vienna. Mentre la Juve avrà Napoli e Samp in casa, Milan e Chievo in trasferta. Oltre al Lione in Champions. «Così possiamo andare lontano, ma non abbiamo fatto ancora niente», il senso ieri del discorso del tecnico negli spogliatoi. Spalletti prova quindi a fare il pompiere in una squadra che spesso si è incendiata per il troppo entusiasmo.
Avrà tempo, invece, per pensare a come sostituire Salah impegnato in una Coppa d’Africa che si giocherà in Gabon tra il 21 gennaio e il 12 febbraio.