(F. Balzani) «Maradona mi vuole in campo fino a 50 anni? È il presidente della Roma…». Una battuta (e un invito a Pallotta?) quella di Totti che ieri ha aperto la partita Uniti per la Pace voluta da Papa Francesco in cui l’incontro tra il capitano e il Pibe de Oro l’ha fatta da padrone in uno stadio semivuoto (circa 10 mila spettatori) e prima di una sfida che ha visto oltre a Maradona anche campioni del calibro di Ronaldinho, Cafu, Veron, Davids, Crespo e Aldair.
Tutti gli occhi però erano sulle due bandiere di Roma e Napoli che hanno giocato insieme a pochi giorni dalla sfida del San Paolo (Totti ha lasciato la fascia da capitano a Maradona. «Ma come, questa è casa tua», gli ha risposto l’argentino) e confezionato un gol da applausi: assist di Diego e tiro a giro di Francesco per il momentaneo 2-1 prima del cucchiaio di Bojan, dell’invasione di un tifoso corso in campo ad abbracciare Totti e di un brutto battibecco tra un Maradona furioso e Veron per un intervento duro di quest’ultimo.
Prima della partita scambio di complimenti: «A Totti dirò che deve continuare a giocare. È una bandiera e sono felice della sua amicizia». «Diego dice che per fare un Totti ci vogliono 40 giocatori di serie A? Io dico che fare un Maradona è impossibile. Lui è il calcio, va osannato sempre», ha replicato il romanista. Spettacolare durante il riscaldamento uno scambio di tacco tra Francesco, il figlio Cristian, Maradona e Diego junior. In tribuna Iturbe, Paredes e Perotti: «Maradona è il più grande di sempre. Come faremo senza Totti? Intanto approfittiamo di lui. A Napoli ci sono in ballo tre punti pesanti. Loro sono forti anche senza Milik». L’incasso della serata sarà devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto.