(P. Boccacci) – Unicredit non costruirà alcuna sede generale, né in uno dei grattacieli che dovrebbero sorgere nella “cittadella degli uffici” accanto al nuovo stadio della Roma, quella del progetto presentato dalla società di patron Pallotta, né nelle Torri dell’Eur, dove, secondo rumors che si erano diffusi, avrebbe potuto aprire il quartier generale e che ora, per l’acquisto, sarebbero nel mirino di Inail che recentemente ha manifestato la sua volontà di allargare il pacchetto immobiliare dopo l’acquisizione dei palazzi dell’Ente Eur. Bocche cucite all’Unicredit, ma sembra che la sede generale, se si farà, sarà rimandata ad altri tempi, anche perché tutti gli sforzi sono ora rivolti alla revisione del piano industriale. E d’altronde, sul fronte dello stadio, il debito che aveva il costruttore Luca Parnasi con la banca è stato ristrutturato ad agosto e dunque l’ipotesi della cessione a saldo di uno dei grattacieli è tramontata. Dovrà metterli sul mercato.
E così, mentre si aspetta che il Campidoglio consegni al Consorzio del nuovo impianto le sue osservazioni al progetto, le modifiche richieste che porterà nella conferenza dei servizi che si aprirà alla Regione il 3 novembre, paiono in una situazione di stallo sia le Torrri dell’Eur che lo stadio. Con quest’ultimo che sicuramente dovrà rinunciare, come ha già annunciato il vicesindaco Frongia, al prolungamento della metro B, non gradito al Campidoglio perché manderebbe in tilt l’intera linea, e la vicenda delle Torri impantanata dalla marcia indietro di Telecom, che ha deciso di uscire dalla joint venture con Cassa Depositi e prestiti nata per far nascere nelle architetture disegnate dal Ligini la sede generale della società telefonica.
Intanto Parnasi volerà a Boston per un vertice proprio con Pallotta che avrà di certo come argomento il progetto dello stadio, alla luce delle osservazioni del Comune, ma anche del prossimo, decisivo, appuntamento con la conferenza dei servizi alla Pisana dalla quale uscirà il verdetto definitivo.