Alla vigilia di Roma-Viktoria Plzen, gara valevole per il primato giallorosso nel girone di Europa League, parla in conferenza stampa Luciano Spalletti. Queste le sue parole:
Come ha trovato la squadra dopo Bergamo?
“Ho trovato la squadra dispiaciuta e amareggiata, ma faccio una parentesi per itranqullizare i tifosi: non c’è stato alcuno caos. E’ stata una brutta sconfitta, la squadra ha dimostrato di non aver perso questo ‘vizietto’ e c’è da lavorare in maniera seria e profonda. Non è il tempo di parlare di contratti, ma serve impegno per sistemare alcune cose. Ci sono ricadute che paghiamo a carissimo prezzo, ma dentro la squadra c’è assoluta disponibilità e attenzione”.
Europa League obiettivo primario
“Sono tutti importanti, gli obiettivi e sono tutte importanti, le partite. I successi sono determinati dalla serie di vittorie. Questa è una partita di quelle da vincere assolutamente, ci dobbiamo provare. Ma lo era anche quella di domenica scorsa, non cambia nulla. Abbiamo perso 3 punti importanti nei confrotni della vetta e delle nostre avversarie. Vogliamo risalire il prima possibile e abbiamo tutto il tempo lì davanti”.
La condizione di Strootman?
“Domani lo valutero tranquillamente, lo considero dentro la partita. In assoluto in questi momenti servono fare delle valutazioni, dipende dal suo rendimento. Però è chiaro che ha bisogno di tempo per tornare in forma, lo sapevamo e lo sapevate anche voi. Domenic a lho visto a volte un po’ lento di pensiero, nell’anticipare le cose, ma dal punto di vista fisico ha fatto un lavoro eccezionale, ha corso più di tutti ed è un dato di fatto da considerare. Anche l’altro, ma soprattutto questo, se uno non fa metri sulla palla non ci arriva…”.
E’ ancora convinto di poter riprende la Juve?
“Io sono convinto di fare sempre il massimo di quello che ho davanti. Se uno dice che la Juve è più forte, è uno che non crede alla propria squadra. Noi si tenta di vincerle tutte le partite, si tenta di raggiungere il massimo finché la matematica te lo vieta. Si guarda avanti, si vuole perdere questo vizietto. Radja ha detto bene: abbiamo perso da una squadra che nel secondo tempo ci è stata superiore, però poi hanno fatto gol su una carambola e su un rigore evitabile. Se si valutano le singole situazioni, si vede che così netta la sconfitta non è stata. Si poteva ricevere di più dalla partita, anche nel secondo tempo. Ci sono capitati un paio di situazioni che erano facili da poter portare al termine della conclusione, però poi se c’è un’inversione di tendenza si fanno vedere dei limiti e ci si cade. Non c’è altro da fare se non lavorare e andare a ricreare un’attenzione su quegli errori lì. La squadra deve riconoscere che quel limite si può superare, lavorare più in profondità da calciatori professionisti. Noi guardiamo al massimo”.
Ci può spiegare cosa è successo a Bergamo al momento del cambio di Nainggolan?
“Quell’episodio lì è un episodio tattico, Radja ne ha parlato in maniera normale. Sono cose anche banali, poi se quello che è a bordocampo racconta una cosa sbagliata e c’è voglia di creare difficoltà raccontando bugie… La doppia cattiveria si brucia in metà tempo… A noi va bene così, si vuol passare sopra quel risultato e quel secondo tempo. Lavoreremo anche quando ci ricapiterà per migliorare i nostri errori. E’ una bugia anche quello che è stato detto il giorno dopo, riguardo la riunione. Ma non è il tempo di parlarne. Le brutte figure voi ce le fate fare anche a livello internazionale. Iniziamo a fare nomi e cognomi: Cherubini (Gianluca, giornalista di Sportmediaset, ndr), ha detto una cosa sbagliata”.
Che partita si aspetta domani?
“Una partita in cui dovremo sudare, hanno cambiato a livello tattico e hanno messo una prima punta molto fisica e vanno a sostegno del rimbalzo che lui crea. E’ una squadra che sta bene. Spero che credano alle parole che ci siamo detti, la partita non ci viene messa a disposizione se non siamo noi che non l’andiamo a prendere”.
Col passare delle giornate ci si pongono degli obiettivi, lei ha una deadline?
Sono in movimento le palle e le persone, se non muovi la persona le palle stanno ferme. Che cosa dovrei fare? Qual è la diversificazione che può venire utile? Si lascia da parte la coppa? Qual è il modo diverso di chiedere risposte? O sai quello che dici o è meglio che non ci vai. Cosa dovrei rispondere? Non lo so. Il massimo è la Juventus, però poi perdi delle partite, loro vincono col minimo sforzo e fanno vedere un’autorità, una forza mentale e fisica dove nell’episodio portano sempre via il massimo. Se avessimo fatto quello che dovevamo fare il risultato sarebbe stato diverso. Il discorso è avere sempre la voglia di riparare, di rimbalzare sui punti di contatto. Siamo in contatto con questa sconfitta che ci brucia, ci disturba, cerchiamo di trasferirla in reazione. Non faccio una formazione dicendo o pensando che a questa tengo meno, ho a disposizione dei calciatori che ho fatto giocare di meno, ci sono notizie che ti fanno saltare per aria. Si dice sempre così. Noi diciamo la verità, te hai detto che è stato uno shock, un putiferio nella riunione, hai detto una bugia, te in generale. Ora hanno perso e sono in difficoltà, mettiamogli anche questo carico. Non si capisce come si possa tirare fuori una cosa totalmente inventata.
Si parla della difficoltà di vincere partite “sporche”, è un problema di caratteristiche di giocatori o di personalità?
Se fai la lotta bruci la qualità, noi abbiamo più qualità nella tecnica, nella velocità, nell’estro e si perde un po’ delle altre caratteristiche. Se porti la gara nelle tue qualità si evidenziano di più, se gli altri sono bravi a portarla dove ci fa meno piacere da un punto di vista fisico, allora è meno facile che si riesca a mettere in evidenza le nostre caratteristiche. Bisogna comandare la partita, ripetevo all’infinito: secondo me dentro la gestione della palla diventavano veramente bravi, quello che si vede spesso anche quest’anno. Sono state fatte giocate in velocità, come non si delinea quello scenario lì si fa più fatica. Molti calciatori hanno più queste caratteristiche.
Redazione GazzettaGiallorossa.it