Roma-Pescara. «Per alcuni sarà una partita scontata, ma non è così perché la vittoria bisognerà sudarsela, come tutte le altre volte». Poco importa, secondo Spalletti, che tra le due squadre ci siano 19 punti di distacco (sarebbero stati 22 senza la vittoria a tavolino degli abruzzesi contro il Sassuolo), che la Roma in casa in campionato ha sempre vinto e il Pescara è reduce da cinque sconfitte consecutive (6 nelle ultime 7 gare). «Sarà una partita insidiosa, le cose facili diventano pericolose: per renderle facili le dobbiamo immaginare difficili, anche perché l’Europa League ci ha tolto energie mentali. Quella con il Viktoria Plzen era una partita fondamentale per il passaggio del turno e noi siamo stati pronti mentalmente».
Fuori dalla lista dei convocati Manolas ed El Shaarawy, è rientrato dopo un mese Francesco Totti. Il capitano in un’intervista a Sky ha dichiarato che alla Roma manca la cattiveria. Spalletti non è completamente d’accordo. «È difficile allenare la cattiveria, si può fare non parlandone, perché se noi stimoliamo un un difetto che viene dal pensiero, allora sbagliamo ancora di più. Della personalità, invece, si può parlare e si può anche tentare di stimolarla. Noi dobbiamo mettercene di più: la personalità è anche stare zitto nel momento che avresti tante cose da dire, o prendere un calcio senza reagire».
Di personalità ne hanno in abbondanza Daniele De Rossi, che festeggerà la sua presenza numero 400 in serie A («Gli vanno fatti solo i complimenti, ha la Roma dentro, tiene alle sorti di questa società, città e squadra») e Kevin Strootman, che però sta attraversando un periodo di forma non eccezionale. «È fisiologico quando si torna da infortuni così lunghi. Dopo un inizio brillante ci può stare un periodo di assestamento in cui si perde un po’ di lucidità. Non è un problema, devo farlo giocare e dargli l’importanza che ha: per noi è fondamentale».