(S. Carina) La Roma si conferma l’anti-Juventus e Spalletti, al nono successo di fila in campionato all’Olimpico (compresi i tre della passata stagione), ritrova il buon umore: «Cosa ci manca rispetto ai bianconeri? Non lo so, oggi mi sono tolto anche la giacca ma non mi riesce di copiare Allegri…». Poi torna serio e l’analisi della gara è tanto lucida quanto onesta: «La squadra è cresciuta, anche se nella prima mezz’ora non abbiamo fatto bene, facendo girare poco la palla in mediana e questo non va bene. Il Bologna poteva passare in vantaggio, poi magari potevamo anche recuperarla ma sicuramente sarebbe stato più difficile. Nella ripresa è andata meglio, sono cresciuti sia Strootman che De Rossi che all’inizio mi erano sembrati un po’ arrugginiti».
BASTONE E CAROTA La copertina della serata se l’aggiudica Salah, al quale Lucio,come spesso capita negli ultimi tempi, riserva bastone e carota: «Lo perderemo a gennaio e per sostituirlo bisognerebbe comprarne un altro uguale. A volte può sbagliare qualcosa, perché se sei così veloce poi diventi quasi frenetico. Ma in quello strappo lì, che lui ha nelle gambe, ci si può fidare che arriva sempre per primo. Deve migliorare nella circolazione di palla, spesso si fa risucchiare dalla linea difensiva. O va oppure rimane un po’ lì, deve partecipare di più nel palleggio. Se riesce a migliorare anche questo aspetto, diventa un giocatore fenomenale». Il discorso scivola velocemente su Dzeko: «Con Edin abbiamo più soluzioni, lui è un valore aggiunto, bravo a palleggiare, a giocare nelle linee e a far salire la squadra quando si va in difficoltà. Lo vorrei però ancora più cattivo. Non lo è ancora come lo voglio io. Sabato si parlava di furia guerriera e quando si hanno otto palle, sono situazioni troppo importanti e un gol va fatto». La sosta, viste le numerose defezioni, è benedetta: «Sì, ci vuole. Va bene fermarsi. A Bergamo recupereremo qualcuno. Anche col Bologna abbiamo rischiato di dover cambiare subito Paredes, si è fatto male alla caviglia (trauma distorsivo, ndc) per tutelare il ginocchio». Passerella finale ancora sulla Juventus: «Noi la rivale principale? Non lo so, loro sono marpioni, giocano quanto basta. Serve 2? Mettono 2. Serve 4? Mettono 4. Noi invece facciamo sempre tanto ma dobbiamo imparare a essere più cinici.Ma siamo una squadra vera. Dopo la sosta abbiamo recuperato punti a tutti, nonostante le defezioni, vuol dire che questo gruppo è composto da professionisti veri». E non è poco.