(U. Trani) Il primo step del piano di Spalletti è andato a buon fine: dentro i migliori a Vienna per chiudere il discorso qualificazione e dedicarsi esclusivamente al campionato fino al nuovo anno. La Roma, anche se non è ancora ai sedicesimi di Europa League, ha fatto giovedì all’Happel Stadion lo scatto che, a meno di sorprese, le permetterà di ottenere la promozione con 1 turno d’anticipo: basta il pari contro il Viktoria Plzen, il 24 novembre all’Olimpico, per festeggiare (con la vittoria sarebbe prima ed eviterebbe incontri spiacevoli nel turno successivo) e trasformare in gita fuori porta la gara dell’8 dicembre contro l’Astra Giurgiu in Romania, da affontare nel periodo più complicato, cioè dopo il derby e prima dei big match contro il Milan e la Juve.
STRISCIA DA ALLUNGARE Adesso Spalletti preparerà la seconda fase del suo piano. Che avrà come riferimento lo scontro diretto del 17 dicembre allo Stadium contro i campioni d’Italia. Nelle 5 gare che lo precedono il suo obiettivo è ridurre la distanza dalla vetta. Senza guardare il calendario della rivale, cercherà di sfruttare i prossimi appuntamenti della Roma. Che giocherà 4 delle 5 gare all’Olimpico: domani sera contro il Bologna, il 27 novembre contro il Pescara, il 4 dicembre (da ospite) contro la Lazio e il 12 dicembre contro il Milan. L’unica sfida in trasferta, il 20 novembre a Bergamo, contro l’Atalanta. In casa, insomma, i giallorossi dovranno spingere forte per avvicinarsi alla capolista, contando anche sui risultati che, da quando è tornato il toscano a Trigoria, hanno ottenuto davanti al proprio pubblico in campionato. Sono 8 i successi di fila, 3 nello scorso e 5 nell’attuale, conquistati all’Olimpico, battendo il Torino (3-2), il Napoli (1-0), il Genoa (3-0), l’Udinese (4-0), la Sampdoria (3-2), il Crotone (4-0), l’Inter (2-1) e il Palermo (4-1). La serie positiva è stata un autentico tiro a bersaglio: 24 gol segnati (solo 6 subiti), media di 3 a partita. Il dato è addirittura lievitato in questo torneo: 17 reti in 5 gare, media di 3,4 a match. E 6 giocatori protagonisti: Dzeko con 6 reti, Salah con 4, Perotti ed El Shaarawy con 2, Totti e Paredes con 1 (più l’autogol di Icardi).
ALL’ATTACCO L’ultimo pari casalingo in serie A, l’11 aprile scorso, è stato proprio contro il Bologna di Donadoni (1-1), cioè il prossimo avversario della Roma. Che, però, si sta confermando la più efficace della serie A. Nel torneo scorso ha chiuso con il miglior attacco: 83 gol. E ha ricominciato allo stesso modo: a parte il digiuno nelle 2 trasferte in Toscana contro la Fiorentina e l’Empoli, non ha mai fatto cilecca in campionato (e in Europa League). Con Spalletti, all’Olimpico, si è fermato solo in Champions: contro il Real, a febbraio, nel match d’andata degli ottavi, e contro il Porto, ad agosto, in quello di ritorno dei playoff.
CENTRAVANTI RITROVATO La differenza tra la stagione scorsa e quell’attuale, come confermano le cifre personali e di squadra, è marcata dalla resurrezione di Dzeko. Che, con la doppietta di Vienna, ha già segnato più che nella sua prima annata in giallorosso. Si fermò nel derby del 3 aprile a quota 10 gol (8 in A e 2 in Champions). Adesso è già a 12. E guida i compagni nell’inseguimento alla Juve con lo stesso rendimento della sua stagione più redditizia, la seconda con il Wolfsburg, in cui realizzò 36 reti in 42 partite. Le 26 in Bundesliga furono decisive per aggiudicarsi il titolo in Germania. L’anno scorso Spalletti lo lasciò spesso fuori. Ora, invece, non ne può più fare a meno. Cannavaro lo vorrebbe in Cina al Tianjin Quanjian: 30 milioni alla Roma e 15 all’anno per il centravanti. Proposta snobbata in passato, figuriamoci oggi, in piena rimonta. Da qui allo scontro diretto dello Stadium e fino a Natale, la priorità va al campionato, con il 2016 da chiudere contro il Chievo all’Olimpico: 5° match casalingo dei prossimi 7. C’è tempo per gli altri obiettivi: l’ottavo (turno secco) di Coppa Italia è in programma a gennaio (l’11 o il 18), i sedicesimi (andata) di Europa League a febbraio (il 16).