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LA REPUBBLICA Col Pescara al via la corsa di Totti per un altro anno

Totti
Totti

(M. Pinci) – La rincorsa è iniziata ieri alle 18, quando Spalletti ha diffuso la lista dei convocati con il suo nome. La rincorsa di Totti a un nuovo anno di contratto con la Roma. Un desiderio che ha confessato lui stesso a Sky: «Se sto bene, perché smettere?», si chiede il capitano romanista. Ma è una domanda che rivolge, idealmente, anche a quel Pallotta che giusto sei mesi fa sentenziava: «Abbiamo firmato il suo ultimo contratto». Ultimo, almeno per Francesco, non lo è, non ancora. Da stasera inizia il countdow: quella contro il Pescara dell’amico Aquilani sarà la prima di 25 partite di campionato in cui Totti giocherà (anche) per convincere la Roma a dargli fiducia un’altra volta, come 12 mesi fa, quando a colpi di gol fece fare retromarcia a una società che di discutere il suo contratto non pareva avere né fretta né voglia. Ha smaltito l’ennesimo acciacco degli ultimi anni, un dolore all’anca, convive pacificamente con il fastidio al flessore, ma continua ad allenarsi. Per farsi trovare pronto quando – ma sarebbe meglio dire “se” –Spalletti avrà bisogno di lui. Come un anno fa.

Stasera però andrà in panchina, come Vermaelen, pure lui rientrato tra i convocati (niente da fare per Manolas e El Shaarawy). Presto nella lista comparirà pure il nome di Mario Rui. Ieri il portoghese ha debuttato in una gara ufficiale con la maglia giallorossa dopo il tremendo infortunio al crociato: un’ora di gioco, ma con la Primavera di Alberto De Rossi, ricavandone sensazioni positive («Non avevo mai provato ancora la scivolata, ci ho provato e mi ha aiutato a liberarmi mentalmente»). Esperienza con il “giallo”, visto che il terzino era uscito dal campo zoppicando. Subito i medici s’erano allarmati temendo un’infiammazione all’articolazione, che appariva violacea. Il motivo, in realtà, era più banale e l’ha spiegato loro lo stesso Mario Rui: «Ho tenuto troppo il ghiaccio». Sospiro di sollievo e appuntamento in campo. La prossima volta, con la Roma dei grandi.

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