(F. Balzani) – Il cestello gira, ma non centrifuga più come un tempo. E così la Lavatrice Strootman è tornata a far preoccupare la Roma convinta, a inizio stagione, di aver recuperato al 100% il centrocampista olandese. E invece pure nella disastrosa trasferta di Bergamo King Kevin è andato al minimo, e a ringhiare sono stati i giovani Gagliardini e Kessie. Una involuzione quella di Strootman iniziata dopo l’infortunio rimediato in nazionale un mese e mezzo fa. Il ct Blind (pure con l’Olanda Kevin non ha brillato) ha così deciso di lasciarlo a casa in questa sosta di metà novembre. Spalletti sperava di averlo rigenerato, ma guardando i 90’ contro l’Atalanta l’impressione è che ci sarà ancora tanto lavoro da fare.
A testimoniare la “normalizzazione” del giocatore, che aveva fatto innamorare i tifosi durante il primo anno di Garcia, sono i numeri di questo inizio stagione forniti da Opta. Strootman, infatti, ha una media di 0,64 contrasti persi a partita mentre la media dei suoi colleghi di reparto in serie A è di 0,36. Sedici i dribbling subiti per una media di 1,45 contro lo 0,92 di quella nazionale. Tanti poi i falli commessi causati dall’arrivo in ritardo sul pallone: 23 ovvero 2,09 a partita (1,11 la media del ruolo in Italia). Ancora più allarmanti i dati della fase offensiva: due soli tiri nello specchio della porta (0 da fuori area, 6 totali sui 247 della squadra primatista in questa classifica) che lo portano addirittura 165° in serie A (meglio di lui anche Manolas); dieci i cross per una percentuale di 0,91 a partita.
Anche la media voto è scesa a 5,7. Al di sotto di tutti i suoi compagni di reparto in giallorosso. Ci sta per un giocatore che ha subito 3 operazioni al ginocchio in due anni, e che è rimasto ai box per un periodo così lungo da far temere addirittura un ritiro dal calcio. Difficile a queste condizioni accettare le richieste di adeguamento a 3 milioni a stagione che il suo procuratore ha provato a portare avanti in queste settimane. La Roma, infatti, crede in Strootman ma prima di aumentargli lo stipendio (generando un effetto domino) vuole capire se potrà riavere quello splendido lucida palloni di tre anni fa. Quando, come detto, sulla panchina sedeva Garcia dalla Francia fa pubblicamente la corte all’olandese: «Lo accoglierei a braccia aperte al Marsiglia, ma credo che resterà alla Roma».