Sono pochi al mondo i giocatori in grado di fornire in egual misura qualità e quantità a centrocampo. Uno di questi agisce da quattro anni all’ombra del Colosseo. Kevin Strootman ha tutte le caratteristiche che contraddistinguono il “calciatore completo”: forza fisica, senso tattico, abilità nei passaggi, vizio del gol.
Dopo aver passato quasi per intero le ultime due stagioni lontano dal campo a causa di un grave infortunio al ginocchio, il 26enne olandese della Roma ha tutte le intenzioni di riguadagnare il tempo perduto e sogna di portare in alto i Giallorossi. Sia in Italia che in Europa.
UEFA.com: com’è cambiato il tuo modo di vivere il calcio dopo l’infortunio?
Kevin Strootman: “oggi credo di essere una persona diversa. Cerco sempre di essere nelle migliori condizioni, anche più di prima. Lavoro molto su questo aspetto, faccio esercizi in palestra prima e dopo l’allenamento, a stretto contatto con lo staff medico. Devo dimenticare quello che è successo e guardare avanti. Mi sento bene, ciò che devo fare è tornare di nuovo in forma. Per questo ho bisogno di giocare e allenarmi duramente e spero che le cose continuino ad andare bene”
Sei stato lontano dal campo per molto tempo e hai subito più di un intervento. Hai mai pensato di non tornare più a giocare?
“E’ stato un periodo davvero difficile, soprattutto perché ho subito tre operazioni. L’ultima è stata la più dura. Proprio quando pensi di stare meglio, ti dicono che qualcosa ancora non va e hai bisogno di un altro intervento chirurgico. E’ veramente una sensazione terribile. Ma subito dopo mi sono detto: “Bene, ora andiamo”. Tutti in squadra mi hanno sostenuto, medici, compagni, staff tecnico. Questo mi ha fatto sentire davvero motivato a dare il massimo e a tornare in campo il più velocemente possibile. E ora sono felice di essere tornato”
Sei molto amato dai tifosi romanisti, per la tua grinta e la tua “cattiveria agonistica”. Ma chi è Strootman fuori dal campo?
“Fuori sono molto più tranquillo di quanto non sia in campo. Io detesto perdere, si vede bene durante le partite ed è sempre stato così. Ovviamente a nessuno piace, ma nel mio caso si capisce dall’espressione del viso e da come cammino quanto un risultato negativo incida su di me. Fuori dal campo, fortunatamente, sono molto più calmo.”
Rudi Garcia, tuo ex allenatore, ti ha paragonato a una lavatrice, perché ti arrivano i palloni sporchi e tu li restituisci puliti ai tuoi compagni. Ti ritrovi in questa descrizione?
“E’ stato una specie di scherzo, un modo simpatico per farmi i complimenti, ma alla fine i tifosi hanno continuato ad utilizzarlo come soprannome e mi chiamano così ancora adesso. In ogni caso, se un allenatore dice qualcosa di positivo nei miei confronti io sono sempre felice”.
Come ti trovi a lavorare con Luciano Spalletti?
“Il mio rapporto con lui è decisamente buono, sto giocando molto e lui mi ha sempre supportato al massimo quando ero infortunato. Anche durante il periodo di riabilitazione mi è stato vicino. Lui è molto bravo nel sentire la squadra e ama lavorare tanto sulla parte tattica. Grazie al suo lavoro stiamo ottenendo ottimi risultati e speriamo di continuare così”.
Quali sono gli obiettivi stagionali della Roma? Che cosa sceglieresti tra Scudetto e vittoria in UEFA Europa League?
“Non c’è bisogno di scegliere, perché puntiamo a vincere entrambe le competizioni. E anche la Coppa Italia. Certo, non sarà facile. In Europa League, in particolare, dovremo fare i conti anche con le squadre terze classificate dei gironi di UEFA Champions League [se ci qualificheremo per i sedicesimi di finale]. Ci troveremo di fronte avversarie molto complicate, ma l’obiettivo resta quello di andare avanti il più possibile. Ragionando sempre partita dopo partita.”
In Italia invece l’ostacolo si chiama Juventus. Finora l’avete sempre inseguita senza mai raggiungerla. Ha qualcosa in più della Roma?
“Non mi interessa parlare di Juventus. E’ una squadra fortissima, ha vinto cinque Scudetti di fila, ma noi siamo la Roma e a me interessa solo parlare della Roma. Le squadre forti sono tante – Napoli, Inter, Milan, Lazio – ma per me conta solo la Roma. Dobbiamo guardare in casa nostra e puntare a vincere tutte le partite, non sperare che la Juventus perda le sue”
Tu sai per esperienza che cosa significa rimanere tanto tempo lontano dal campo a causa di un infortunio. Ti senti di dare un consiglio ad Alessandro Florenzi?
“Perdere un giocatore come Florenzi, che è fondamentale per la squadra, è stata una vera sfortuna. Può giocare ovunque, è il nostro terzo capitano, ma ora è alle prese con un infortunio al legamento crociato proprio come è successo a me. So che è difficile, ma bisogna imparare a convivere con questo tipo di situazione. Tutti noi sappiamo che lui è una persona forte, sia fisicamente che mentalmente, e che può farcela a tornare più forte di prima. Siamo tutti convinti che tornerà ad essere fondamentale per la squadra già in questa stagione.”
Fonte: Uefa.com