Ora è ufficiale. La riforma della Champions sorride all’Italia e dalla prossima stagione si lotterà, fino al quarto posto, per l’accesso alla coppa più prestigiosa d’Europa.
Quattro posti sicuri, senza playoff, accesso diretto alla fase a gironi. Naturalmente questo “privilegio” è dettato dal ranking delle nazioni e le prime quattro della graduatoria (Spagna, Inghilterra, Germania e Italia) potranno avere le 4 in Champions.
Al momento la quinta, la Francia, è dietro e non rappresenta uno spauracchio. Ma attenzione: scivolare al quinto posto significherebbe un bel passo indietro: solo due sicure più la terza ai playoff. Quindi l’attenzione deve rimanere sempre molto alta.
Ma questa riforma cambia molto, non solo per l’appeal della competizione.
Intanto avrà un impatto molto importante sul mercato: pensate già alla prossima estate. Almeno in cinque cercheranno rinforzi per entrare nell’elite europea, senza peraltro il rischio del playoff a fine agosto.
Insomma una programmazione più a lungo respiro e chi è ambizioso e ha il portafoglio pesante potrà scatenarsi (sempre nei vincoli del Fair Play Finanziario) con molte certezze in più.
E i soldi che entreranno, soprattutto per le big, saranno sempre di più. Perché il ranking per club (che sarà ristrutturato, ponderato anche sulle ultime stagioni) avrà un peso non soltanto per determinare le fasce nei sorteggi ma anche per calibrare i proventi.
Quattro in Champions, fisse. E prospettive che cambiano. Il futuro sembra sorridere alle italiane.
Il nuovo regolamento – Secondo le nuove regole, approvate dal comitato Esecutivo dell’Uefa riunitosi a Nyon, alla fase a gironi si qualificheranno direttamente 26 squadre, mentre altre sei accederanno attraverso i preliminari.
Due orari – La Federcalcio europea ha anche assegnato l’organizzazione della finale di Europa League 2018 a Lione, in Francia, e ha deciso due distinti orari per le prossime partite di Champions: due match alle 19 e sei alle 21.00, “per permettere ai tifosi di seguire più partite in una stessa sera”.