(C.Zucchelli) – La legge del contrappasso sta per finire: la scorsa stagione Mario Rui ha saltato soltanto due partite per squalifica, per il resto è sempre sceso in campo e sempre per 90’. Punto fermo dell’Empoli, è stato acquistato dalla Romaper sostituire Digne, e il club ha sborsato 3 milioni per averlo subito, più altri 6 che saranno versati l’anno prossimo per il riscatto. La sfortuna, però, si è accanita sul terzino portoghese: infortunio al crociato a fine luglio, operazione, una sola apparizione con la Primavera di De Rossi e il rientro tra i convocati proprio a ridosso del trittico di fuoco contro Lazio, Milan e Juve. In panchina è andato sempre (non in Europa League contro l’Astra Giurgiu perché non in lista), ma il giaccone non l’ha mai tolto. Lo farà direttamente giovedì, da capire se dall’inizio o a partita in corso.
PRONTO – Da Trigoria filtra che «sta benissimo», il morale è buono, complice anche la recente paternità, la voglia di debuttare ufficialmente con la maglia della Roma è tanta.«È la mia grande occasione», ha detto appena arrivato, e l’ha ribadito spesso in questi mesi, passati a guardare una fascia senza padrone, nonostante i progressi di Emerson. Ci hanno giocato il brasiliano, Bruno Peres e Juan Jesus, e i risultati sono stati alterni, adesso tocca a quello che sulla carta era il titolare inamovibile. La sosta non lo aiuta, visto che dopo la partita contro il Chievo dovrà fermarsi altre due settimane, ma nel 2017 sarà regolarmente a disposizione. «Non ce la faccio più», ripete ossessivamente a chi gli sta accanto, ed è comprensibile, visto che non gioca una partita ufficiale da 7 mesi.
SOLUZIONI – Il suo rientro consentirà a Spalletti non solo di avere un terzino di ruolo affidabile, ma permetterà al tecnico di poter spostare Emerson di qualche metro. Considerando che il brasiliano ha nella fase offensiva il suo punto di forza mentre è più carente dietro e visto che venerdì Salah saluterà tutti direzione Coppa d’Africa, il rientro di Mario Rui può offrire soluzioni in più anche in chiave tattica, soprattutto quando ci sarà da coprirsi.
GLI ALTRI MANCINI – Da un sinistro all’altro, col Chievo potrebbe tornare titolare in campionato anche Vermaelen, quasi quattro mesi dopo l’ultima volta. La pubalgia lo ha fatto stare fuori come per la rottura di un crociato, dopo i 90’ di Cagliari del 28 agosto ha giocato appena un paio di minuti contro il Pescara, e anche lui non è stato aiutato da queste tre partite di fuoco ravvicinate. Spalletti è andato sul sicuro, con Rüdiger, Fazio, Manolas, Emerson e Peres, lui è rimasto sempre a guardare, giocando però 90’ contro l’Astra Giurgiu. I fastidi muscolari sembrano alle spalle, ma il belga ha ovviamente bisogno di ritrovare la condizione e giovedì potrebbe farlo affiancando Fazio al centro della difesa oppure Rüdiger se il tedesco non dovesse giocare a destra. Sembra fuori dai giochi, invece, Juan Jesus, nelle ultime settimane sparito quasi del tutto dalle rotazioni: dalla partita col Palermo del 23 ottobre ha giocato in campionato appena 3 volte, scendendo in campo 20’ ad Empoli, un paio di minuti nel derby e 90’ contro il Bologna. L’Europa League, invece, l’ha giocata tutta (5 presenze da 90’ su 6), ma le 9 apparizioni in Serie A in 17 partite sono un dato pesante, visto che dopo i 2 milioni spesi per il prestito a giugno la Roma dovrà spenderne altri 8 per il riscatto.
fonte: La Gazzetta dello Sport