Szczesny sv Si gode dalla porta lo spettacolo.
Rudiger 7 Ci mette un po’ a decifrare Keita che al 13′ lo supera troppo facilmente. Con il passare dei minuti però il laziale comincia a sbattere su un muro di ebano. Unica pecca l’ammonizione inutile al 50′
Manolas 7 Non in perfette condizione, limita Immobile che prova a sgusciargli da tutte le parti. Ottima chiusura su passaggio centrale proprio per l’azzurro al 14′, dove legge alla perfezione i tempi di intervento. Perfetto quando c’è da chiudere negli spazi ampi alla spalle di Fazio. La coppia funziona.
Fazio 7 Tisanaman. Campione olimpico di calma. Negli anticipi, sia a terra che aerei, è imbattibile ed esce da situazioni intricate con la tranquillità di una persona che passeggia per Via del Corso. A volte esagera, ma poi recupera con nonchalance. Meno bene in impostazione. Solo un giocatore della sua personalità poteva non subire il contraccolpo del primo derby.
Peres 5.5 La botta all’occhio del primo tempo sembra annebbiargli la vista.Unica nota positiva è la punizione-quasi rigore che si guadagna, ma poi tanti errori e incertezze. Punta poco e male alla al piede, non riuscendo mai a saltare l’uomo e in fase difensiva è nullo: non trova le distanze nel ruolo di esterno alto e sembra un po’ giù fisicamente.
De Rossi 6.5 Nonostante la tensione si disimpegna nel migliore dei modi davanti la difesa. Poco preciso nei lanci anche se pochi sono i movimenti soprattutto nel primo tempo. Stranamente mantiene la calma nella rissa finale.
Strootman 7 Il gol dopo il recupero palla è il premio per questi due anni difficili. La prestazione tuttavia è dalle due facce. Ottimo nei recuperi, meno nel gestire il pallone e nella brillantezza fisica. Gli serve ancora tanto tempo per arrivare al 100%, ma ci si metterebbe la firma per gesti pregevoli come quello di oggi.
Emerson 7 Poteva essere il punto debole (e per i laziali doveva esserlo), ma il giovane brasiliano interpreta al meglio il nuovo ruolo che Spalletti gli cuce addosso. Qualche problema nelle marcature iniziali, ma poi prende bene le misure ad Anderson che trova davanti a se un avversario tosto. Con meno compiti difensivi è più libero di spaziare e scendere sulla fascia. Spesso pecca di ingenuità( vedi al 13’dove poi però recupera e al 17′ che dopo aver recuperato palla in difesa si incaponisce e la perde malamente a centrocampo)
ma porta a casa meritatamente la pagnotta.
Nainggolan 8 Un po’ confusionario nel primo, dove in realtà è l’unico a pressare, correre e cercare di recuperare palla. Cresce esponenzialmente nel secondo tempo prendendo in mano il centrocampo, recuperando palloni e fornendo un assist al bacio sciupato da Dzeko. Il gol mette tutti d’accordo su chi sia il migliore in campo.
Perotti 6.5 Spostato da Spalletti sulla sinistra dopo una ventina di minuti, ritrova l’habitat naturale per infierire sulla retroguardia biancoceleste. Nessuno ha le sue capacità di conduzione di palla, così come nel nasconderla agli avversari. Ago della bilancia tra le linee di centrocampo e attacco. Preziosissimo.
Dzeko 5.5 Un passo indietro rispetto al bomber ammirato in questo avvio di stagione. Nel primo tempo è forse troppo solo e mal servito. La prima palla gol è al 7′ st, ma la più ghiotta è quella del 15′ dove però di testa centra Marchetti. Più difficile sbagliarlo che segnarlo. Ci può stare una giornata no.
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JJ SV
All.: Spalletti – La Lazio non è il Real Madrid. Lascia perplessi inizialmente l’optare per una difesa a 3 con Fazio largo a sinistra, ma l’esperimento funzione. Da sottolineare invece il merito del mister sull’impiego di Palmieri, una delle chiavi del match. Tatticamente vince il duello con Inzaghi con lo spostamento di Perotti largo a sinistra, concludendo il match praticamente senza cambi.
P&P