(F. Balzani) In piena emergenza, in un Olimpico per la prima volta “ostile” e contro una Lazio che sembrava in gran forma. In queste condizioni la Roma ha vinto il suo quarto derby di fila (non perde dal 2013, 5 vittorie e 2 pareggi) frantumando i pronostici della vigilia e allontanando i biancocelesti a 4 punti, gli stessi che dividono la squadra di Spalletti dalla Juventus. Ciò che ieri ha diviso Lazio e Roma, invece, è stato il carattere dei giallorossi incarnato alla perfezione da Strootman e Nainggolan di fronte a oltre 40 mila tifosi laziali (meno di 10 mila i giallorossi). L’olandese, dopo un’ora bruttina tra il rigore non concesso a Peres e due occasioni fallite da Immobile e Dzeko, ha sbloccato la gara strappando un pallone dai piedi di Wallace e andando a esplodere due anni di tormenti e dolore sotto una Sud semideserta. Poi la scaramuccia con Cataldi (espulso) al quale Strootman ha tirato un po’ d’acqua dalla bottiglietta. Il laziale lo ha afferrato per la maglia e ne è nata una maxi rissa placata a fatica da Banti. La Lazio però non è riuscita ad incanalare nella giusta direzione la rabbia e dopo 13 minuti è andata di nuovo sotto: tiro dalla distanza di Nainggolan, e palla alle spalle di Marchetti.
È festa quindi, ma Spalletti vede oltre: «Questa vittoria è un inizio, ma dobbiamo uscire fuori dal raccordo anulare. Noi abbiamo altre mire e chi vuole rimanere deve saper guardare oltre il recinto. La gara non è stata bella nel primo tempo, ma nel secondo la Roma ha giocato molto bene». Poi lo sfogo: «Volevo fare i complimenti a Emerson, ora speriamo che i rompic… lo lascino in pace. A Roma si esagera sempre». Anche De Rossi invita alla calma soprattutto in merito alla «guerra etnica» evocata alla vigilia da un tifoso laziale a Formello: «Laziali e romanisti vivono da sempre gomito a gomito, non si può sentire parlare di guerre. Il derby ha un sapore particolare, ma le guerre lasciamole da parte che già ce ne sono tante. Abbiamo battuto la terza, ora tocca alla seconda e poi alla prima. Questo derby per me aveva un valore incredibile, eravamo da soli. C’era qualche tifoso e li ringraziamo. Ma le curve fanno le differenza, sembrava una trasferta. Sembrava di stare a Napoli». De Rossi ha comunque portato i compagni per un selfie sotto la curva vuota, hanno partecipato anche Totti e Florenzi portato in spalla da Fazio mentre Pallotta si complimentava al telefono. La Sud, invece, si era trasferita in massa sulla Togliatti dove quasi 5 mila tifosi hanno seguito la gara su un maxischermo prima di esplodere di gioia per le vie del centro. «Però abbiamo bisogno di loro allo stadio – la richiesta di Strootman – Dobbiamo migliorare, ma questi 3 punti erano fondamentali». Nainggolan invece si è limitato a sfoggiare un cappello con scritto: «Volevano vince, ma…».