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Il Messaggero Berdini: “Tor di Valle, si limitino allo stadio o me ne vado”

(S. Canettieri) Nonostante tutto – un toto nomi per il successore già avviato, fantasmi, cospirazioni, il gelo della sindaca Raggi e messaggi trasversali – Paolo Berdini dice di essere (forse renzianamente) «sereno». Sono le 18, l’assessore all’Urbanistica esce dal palazzo dei gruppi consiliari di via del Tritone dopo una riunione lunga tre ore sul Patrimonio («E’ tutto il giorno che salto da un appuntamento all’altro, ho iniziato questa mattina in Vaticano e ancora ho da fare»). Berdini, già “stadista” per antonomasia, rischia di saltare proprio per via dell’operazione calcistico-immobiliare di Tor di Valle. Epurato forse da chi è diventato più “stadista” di lui.

Allora Berdini si sente ancora un assessore della giunta Raggi?
«Io, sì. Perché c’è qualche novità?».

Potrebbe essere il prossimo assessore grillino che salta, lo sa vero?
«Sono in corso, senza dubbio, delle manovre contro di me: su questo non ci piove. Per esempio chi sta dietro a certe agenzie di stampa? Parlamentari del M5S o direttamente il Campidoglio?».

Si sente accerchiato?
«Beh, alcune cose non me le spiego».

Il problema è lo stadio di Tor di Valle. O meglio l’«ecomostro» da un milione di metri cubi, destinati solo in minima parte all’impianto sportivo.
«Io voglio cambiare la delibera sull’utilità pubblica approvata dalla giunta Marino, loro no. Vogliono piccole modifiche in conferenza dei servizi».

Chi sono i loro? La maggioranza e soprattutto l’asse Frongia-Raggi non vogliono rifare la delibera per non interrompere l’iter della conferenza dei servizi?
«Questo lo dice lei, ma diciamo che sono d’accordo».

Quindi, morale della favola: lei si dimette?
«No, sto lavorando».

Ma a quale condizioni rimane nella giunta Raggi?
«Se si fa solo lo stadio, l’impianto sportivo, rimango. Altrimenti con il progetto originale (quello che prevede almeno due grattacieli-ndr) lascio».

Ne fa una questione personale o di principio?
«Rimango alla campagna elettorale e agli atti conseguenti. La sindaca Raggi ha detto “no alle Olimpiadi del mattone”, come le ha chiamate. E adesso che fa, approva il progetto di Tor di Valle leggermente ritoccato? Le due cose, il no ai Giochi e il sì al progetto Tor di Valle, come si tengono in piedi? Non c’è equilibrio».

Intanto, la sindaca Raggi l’ha commissariata. L’altro giorno, sempre attraverso le agenzie di stampa, ha fatto trapelare che d’ora in poi il dossier Tor di Valle lo gestirà in prima persona. Ne è consapevole?
«Io commissariato? E’ stato commissariato Frongia».

No, assessore se la sindaca si occupa in prima persona del dossier è lei che è sotto tutela.
«La mia posizione su questo argomento è netta da tempo».

Ha sentito Raggi in queste ore?
«Sinceramente no, sto continuando a lavorare passando da un appuntamento all’altro».

Intanto, però già circolano i nomi dei suoi possibili successori.
«Ci sono delle manovre in atto contro di me, questo mi sembra chiaro».

Si fa il nome di Emanuele Montini come nuovo assessore all’Urbanistica. Lo conosce?
(Ride) «Sì, lo conosco, ma lasciamo perdere».

Poi Berdini schizza dentro l’auto di servizio del Comune e se ne va, le manovre di cui parla sembrano tallonarlo a ruota. In tarda serata nuove indiscrezioni di agenzia parlano di «divorzio in tempi brevi» e dimissioni solo congelate. Magari fino a oggi.

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