(G. Lengua) Capitano a fatti e a parole. Ecco Daniele De Rossi: «Nei giorni scorsi abbiamo sentito parlare di guerre, noi viviamo tutti gomito a gomito, laziali e romanisti. Non è una guerra, certo ha un sapore particolare,ma le guerre lasciamole da un’altra parte, ce ne sono già tante». Daniele prova a calmare gli animi anche dopo la rissa in campo: «L’arbitro ha detto che dovevamo prenderci le responsabilità di quello che poteva succedere fuori. La partita era tranquilla, poi il gol ha cambiato gli umori. La sconfitta ti porta a dire qualcosa sopra le righe come successo a Lulic, o a fare qualche parapiglia come per Cataldi che è un bravissimo ragazzo».
Da una parte la Curva Nord piena, dall’altra una Curva Sud senza i tifosi più accesi: «Le Curve fanno la differenza, sembrava una trasferta. Sembrava Napoli l’Olimpico. Era un derby anomalo più di quelli del passato, ma quando in ballo c’è la coerenza e l’onore noi siamo sempre d’accordo». Un primo tempo che ha avuto poco da dire, poi le squadre hanno osato ed è iniziata la vera partita: «Abbiamo gestito meglio le palle sporche, siamo ripartiti bene. Era fondamentale vincere ma non abbiamo messo nessun trofeo in bacheca dopo la vittoria. Non c’è il pullman scoperto o andiamo al Circo Massimo. Affrontare Milan e Juventus? Sembrano gli Europei: quarti, semifinale e finale».