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Roma-Chievo 3-1, l’analisi: El Shaarawy guida la rimonta, Dzeko fa centro poi spreca con Salah. Palmieri martello, Fazio-Ruediger sicurezze

(D.Luciani) – Torino è dimenticata. Almeno parzialmente. La Roma si mette alle spalle la sconfitta nello scontro diretto contro la Juventus grazie ad una convincente vittoria per 3-1 sul Chievo. Un’occasione, un gol per i gialloblu di Maran che concretizzano con De Guzman l’unica chance concessa dalla Roma (dormita colossale di Bruno Peres nella diagonale). Per il resto sono 95 minuti di dominio giallorosso – 68% di possesso palla, quasi 80% di dominio territoriale – che Spalletti si gode nel finale con una corsa sotto al Distinto Sud che per larga parte della partita ha incitato la squadra.

Preoccupato dai lunghi rilanci del Chievo, il tecnico toscano presenta un 3-4-3 con Vermaelen dietro con Ruediger e Fazio. Panchina per Perotti e rilancio di Salah e El Shaarawy dal primo minuto. Il Faraone sarà il migliore in campo tra i giallorossi, imprendibile prima per Izco e poi per Frey. Con Peres e Palmieri a spingere sulle fasce e sempre pronti alle sovrapposizioni, la Roma apre subito il gioco sugli esterni per scardinare la resistenza centrale del Chievo. De Guzman e Birsa sono costretti a lunghe rincorse per aiutare Izco e Frey. 

Tantissimi cross prodotti dalla Roma (alla fine saranno 37 contro i 6 del Chievo) respinti a ripetizione da Dainelli e Gamberini. Dopo 21 minuti di marca giallorossa, è il Chievo a sfiorare il gol per primo: affondo di Birsa che supera Vermaelen, cross alzato da Fazio e sinistro al volo impreciso di De Guzman indisturbato a cinque metri da Szczesny. Dall’altra parte Sorrentino respinge tre conclusioni di El Shaarawy, Nainggolan e Dzeko per poi soffiare su una punizione dai 25 metri di Bruno Peres che scheggia il palo esterno. Al 36′ il vantaggio ospite: cross di Izco da destra e colpo di testa vincente di De Guzman su cui arriva in ritardo la diagonale di Peres, 0-1. Il pareggio romanista giunge al gong del 45′ con El Shaarawy che trasforma alla perfezione una punizione conquistata dal limite. Sorrentino vola ma non arriva, 1-1 che porta la Roma negli spogliatoi con grande carica.

Il leit-motive della partita non cambia nella ripresa: Roma che spinge, Chievo che difende. Grazie all’ottimo lavoro delle fasce e ai movimenti di Dzeko, i giallorossi riescono a muovere velocemente il pallone sollecitando così gli spostamenti della difesa avversaria. Saranno 656 i passaggi della Roma, più del doppio del Chievo, fermatosi a a 326. Proprio da una combinazione Palmieri-El Shaarawy arriva il gol che sblocca il match: accelerazione fulminante del Faraone che entra in area, vince due contrasti e con il secondo trova Dzeko a due passi da Sorrentino. Il bosniaco non può sbagliare, 2-1 e gol n. 13 in campionato. Ne fallirà almeno altri due a tu per tu col portiere a cui somma un palo esterno con un colpo di testa. Altrettanti se ne divora Salah tra il 33′ e il 35′. Partita ombrosa dell’egiziano, che si muove tanto ma non trova spazi nella difesa del Chievo sempre attenta a rimanere bassa. L’egiziano lascia spazio a Perotti negli ultimi dieci minuti: l’argentino si piazza nella non-amata zona destra riuscendo comunque a piazzare due accelerazioni devastanti e un pallone calciato alto a porta vuota dopo una delle occasioni fallite da Dzeko. Il terzo gol arriva al 92′: proprio Perotti punta il giovane Costa, finta di corpo, cambio di passo e fallo secco. Rigore. Solita esecuzione glaciale, anche il para-rigori Sorrentino viene spiazzato, 3-1.

Spalletti corre sotto la Sud, o quel che ne è rimasto. Il 2016 suo e della Roma dice 84 punti in 37 partite. Una cifra con cui il secondo posto è stato sempre acciuffato e con la quale si è competitivi per lo Scudetto. A meno che di fronte non ci sia una Juventus in grado di avvicinare di nuovo i 100 punti…

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