(T. Riccardi) – 139 partite giocate tra campionato e coppe varie. 108 vittorie, 26 pareggi e 5 sconfitte. 296 gol fatti e 79 subiti. Una percentuale di successo pari al 77,70%. Se qualcuno non avesse ancora capito l’importanza di uno stadio di proprietà, ignorando per una volta i discorsi economici sui ricavi, questi numeri possono dare una risposta precisa senza tante altre spiegazioni. Si tratta delle gare giocate dalla Juventus alloJuventus Stadium, la struttura che ha permesso il salto di qualità alla società torinese sia sotto il profilo tecnico (cinque scudetti su cinque dall’inaugurazione) sia sotto il piano economico (i conti sono in continua ascesa). L’impianto, costruito sulle ceneri del Delle Alpi, è diventato un vero e proprio spauracchio per tutte le società italiane che vanno a giocarci, Roma compresa. I giallorossi su quel campo hanno rimediato solo sconfitte in altrettanti incroci, segnando poco (3 gol) e subendo tanto (18 reti). L’auspicio è che il trend per gli uomini di Spallettipossa cambiare a partire da questa stagione. Da questa partita. È cronaca che lo “Stadium” sia diventato un fattore da temere. Determinante quanto i gol di Higuain o le parate di Buffon. È come se i giocatori juventini si sentano ancora più forti in un’arena dove gli avversari avvertono il costante “soffio” dei sostenitori presenti. Senza neppure grande organizzazione a livello di tifo. La storia di questo impianto inizia nei primi anni duemila.
Il primo atto ufficiale è datato giugno 2002: la Città di Torino trasferisce alla Juventus la proprietà dello stadio delle Alpi per 99 anni. Da qui inizia l’iter burocratico con vari passaggi nel corso degli anni. Tra i tanti, l’approvazione della variante al Piano Regolatore (dicembre 2002), la gara di appalto per la demolizione del Delle Alpi (settembre 2008), l’inizio dei lavori di demolizione (novembre 2008), la gara di appalto per i lavori di costruzione del nuovo stadio (dicembre/2008, aprile 2009), l’inizio dei lavori di costruzione (luglio 2009). L’inaugurazione ufficiale avviene l’8 settembre 2011, giorno dell’amichevole Juventus-Notts County. L’iter per l’edificazione dura complessivamente nove anni. Da quando la società di Agnelli ha la propria casa ha vinto tutto in Italia, ottenendo buoni risultati pure in Europa. Anche la Roma americana è partita nell’estate del 2011. In cinque anni è stata strutturata una società che di strutture e professionalità specifiche ne aveva poche. Ha incrementato il fatturato, ha raddoppiato il personale dei dipendenti, ha valorizzato il parco giocatori quadruplicandone il valore rispetto a cinque anni fa. Adesso il club di Trigoria frequenta in pianta stabile le prime posizioni del campionato italiano ed è preso spesso a esempio come modello di gestione. Manca l’ultimo tassello, lo stadio di proprietà. Lo stadio della Roma. Il presidente James Pallotta lo vuole così: “Incuterà timore agli avversari. Le tribune saranno a ridosso del campo, non vorrei essere nei panni dei giocatori ospiti. Deve essere il nostro Colosseo”. E sarà meglio dello Juventus Stadium.
Fonte: As Roma Match Program