(M.De Santis) – «Se non riesco a vincere me ne vado…». Letta così la dichiarazione di Luciano Spalletti rilasciata in un’intervista a France Football (uscirà dopo le feste) può sembrare un contropiede, alla piazza e alla società. In realtà il pensiero del tecnico della Roma sul suo futuro è noto da tempo, alla stessa piazza e, soprattutto, al club di Trigoria.
MENTALITÀ DA CAMBIARE – Il contratto dell’allenatore romanista scadrà il prossimo giugno e lo stesso Spalletti, a più riprese, ha annunciato come «il mio destino sia nelle mani dei giocatori». Tradotto: il tecnico toscano è tornato nella Capitale per completare un lavoro lasciato a metà: lavoro che significa cambiare la testa, e la mentalità, a chiunque voglia vivere la Roma da protagonista oltre i successi temporanei. Vincere significa, per Spalletti, anche questo, un obiettivo che significa lasciare un’eredità duratura: quello che accadrà fra sei mesi è difficile da decifrare perché bisognerà dare un peso a come la Roma dovesse fallire il traguardo in campionato o in Europa League. «Deciderà lui, noi vogliamo tenerlo…», così l’ad giallorosso Gandini.
fonte: La Stampa