Alla vigilia di Roma-Sampdoria di Coppa Italia, Luciano Spalletti parla in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni rilasciate ai cronisti presenti:
“Juan Jesus è stato un po’ male oggi, ma abbiamo preferito lasciarlo a casa. Rudiger ha sentito un minimo di affaticamento muscolare, oggi si allena regolarmente. Poi c’è la continuità sul lavoro di Florenzi“.
Domani può essere l’occasione di vedere chi ha giocato meno?
“Si parte subito male. La partita di domani è importante da dentro o fuori. In Italia ci sono tre titoli e non c’è spazio di fare esperimenti. I giocatori che stanno fuori sono gli stessi che stanno dentro. Noi abbiamo fatto una rosa un po’ ristretta per avere tutti titolari e farli sentire parti in causa. Io ho alzato un paio di coppettine, e quando le alzi inizia una nuova vita, più autostima, più sicurezza. La Roma ha necessità di vincere, non per il gusto della vittoria nostro, ma per la sua gente, per l’affetto e il sentimento che produce. La Roma deva capitalizzare ogni momento della sua esistenza. Non è un problema di bacheca, deve nascire un movimento, un moto perpetuo. Domani giocano i calciatori che ci fanno vincere, faremo serietà assoluta in ogni momento della nostra vita. Siamo sulla strada buona”.
La Sampdoria è in una posizione tranquilla e si può concentrare sulla Coppa Italia. E’ preoccupato?
“Vero, il fatto che ci siano tre squadre più staccate in classifica permette agli altri di fare un po’ più di esperimenti. Non hanno rose all’altezza di Roma, Juventus, Napoli, ma non hanno l’insidia del campionato. Hanno un piccolo vantaggio nelle scelte. La Samp è stata apprezzata perché gioca uno dei miglior calcio del torneo. Sono legato a Giampaolo, è un grandissimo amico. Lo conoscono tutti, si sa far apprezzare ma gli erano stati messi dei dubbi sulla qualità con certe squadre. E’ un allenatore da grandissima squadra, lo potrà far vedere come ha fatto Sarri. Ci abbiamo già giocato in campionato, è stata difficile, c’è stata pure una tempesta incredibile sull’Olimpico. E’ una partita dove loro metteranno grande intensità nel rombo di centrocampo, tanta pressione e pochi tempi per pensare a ciò che devi fare. Non ci sarà spazio per capire cosa avverrà, bisognerà essere forti e disponibili alla corsa, c’è da portare a casa il risultato”.
Salah ha detto che lei è ossessionato dalla vittoria…
“Noi siamo ossessionati dalla Roma e di dare tutto per questa squadra. E’ così, se lo merita la nostra gente, per essere professionali fino in fondo deve essere quella la ricerca, nei particolari spiccioli fare passettino dopo passettino”.
Se dovesse scrivere un libro sulla stagione finora, che titolo darebbe?
“Io direi Ossessione, è il libro nostro. La ricerca quotidiana, è ciò che abbiamo come obiettivo giornaliero. Ce l’hanno creata e l’abbiamo cercata questa ossessione, dobbiamo per forza evidenziare che diamo il massimo in ogni momento”.
Far giocare Mario Rui sarebbe un rischio troppo grande per domani? Alisson gioca?
“Alisson gioca perché se lo merita e ci assicura di essere al livello di Szczesny. Mario Rui è da tempo che si allena a buoni livelli, ma c’è da valutare la sua condizione fisica nei novanta minuti. Qualche sostituzione voglio farla, comunque sarà sicuramente della partita. Negli ultimi giorni ci siamo allenati più singolarmente e penso di metterlo fin da subiti dopo i risultati positivi. Mario Rui sa fare benissimo il ruolo di Emerson, è a casa sua”.
Domenica ha pungolato Dzeko. Calo dovuto alla stanchezza?
“Dzeko è scontento, mi ha chiesto perché quando io gli facevo i complimenti nessuno scrive nulla, invece se gli dico che è molle legge dei titoloni. Si parla sempre di concetti che bisogna realizzare in generale, la chiave è di non accontentarsi anche con Dzeko. Lui un paio di volte ha giocato partite splendide. Purtroppo si dà risalto a quelle occasioni in cui sbaglia. La ricerca è quella di non accontentarsi, di capitalizzare il possibile. Lui è felice se fa anche solo due gol su 4 occasioni. Vi racconto che lunedì dopo la trasferta di Udine gli ho scritto sulla lavagna da una parte la classifica reale, dall’altra la classifica con la Roma che aveva pareggiato. Per quelli che si accontentano è uguale perché siamo secondi, ma in realtà ci sono 50 differenze da elencare, è tutto un altro mondo. E’ lì che fa la differenza del giocatore che ha carattere e vuol portare a casa quello che gli passa davanti. Questo è un modo di parlare alla squadra, Dzeko è un calciatore splendido, divino, vediamo se fate il titolo domani”.
Il mercato a questo punto per la Roma quanto può incidere? Si può fare il colpo per avvicinarsi allo Scudetto?
“Noi facciamo questa rosa ristretta e veniamo criticati. Ci son capitate molte cose e spesso siamo stati stiracchiati. Ma quando si ha la possibilità di gestire settimana dopo settimana mi bastano anche 15 giocatori, è una rosa forte. Qualsiasi cosa gli si chiede sono disponibili i nostri calciatori. Io sono con la società sempre, dico che se c’è bisogno di fare mercato ok, se bisogna mandare qualcuno a giocare bene. Ma se va via qualcuno va sostituito. Siamo andati in due trasferte senza due calciatori offensivi. Poi se recuperiamo Totti, El Shaarawy, con Dzeko che fa gli straordinari allora va bene. Ma se la situazione diventa più complessa durante anche la partita bisogna avere delle sostituzioni. Ora siamo stati bravi a sopperire, ma serve in funzione del periodo in cui ci saranno tantissime partite. Il messaggio non è A.A.A. cercasi apprendista, non c’è tempo di lavorarci. Se ne avremo bisogno dobbiamo farlo giocare 10-15 minuti o un tempo, ma che sia un calciatore da rendimento immediato. Uno che sia dentro la mentalità di una squadra che deve vincere le partite. Se è possibile si va a cercare quel tipo di giocatore. Musonda? Non l’ho bocciato, diventerà fortissimo. Ma non c’è tempo materiale per farlo integrare in un altro paese. Tra me e Conte ci si telefona, come fate voi la sera per scrivere qualcosa. Gli ho chiesto com’è Musonda, lui ne parla in maniera stratosferica, dice che è già ora forte. Però se non gioca lì, lo porti qui dentro, all’Olimpico, la necessità di vincere. Non si può. La Roma sta cercando questo giocatore così, dal centrocampo in su, ci permette di spaziare tra i giocatori. Dev’essere pronto, non possiamo più perdere un secondo di niente. Qui c’è anche la differenza nell’avere 2 punti in più o 2 in meno. Perdi solo se smetti di provarci, e noi non smetteremo. I treni non passano sempre e diventano fondamentali certe partite. Io ho chiesto alla società un giocatore solo, perché è andato via un altro. Ho fatto vedere coerenza, la rosa è questa, Florenzi lo posso utilizzare a centrocampo, lo aspetto per far girare gli altri e ti garantisce rendimento. Spero di aver fatto ulteriore chiarezza. Un italiano? Può essere anche straniero, ma se italiano è un valore in più. Uno che li dentro sappia prendersi responsabilità, che sappia fare il suo mestiere”.
Può essere Defrel un profilo che può interessare?
“Mi sembra che il direttore del Sassuolo ha detto che nessuno ha chiesto Defrel, anche se è un grande giocatore. Non devo fare io i nomi, ci sono un gruppo di persone che lavorano come Ricky Massara, che sentono il presidente. Si fa un ragionamento, se riusciamo a trovare quello che vogliamo bene, sennò rimaniamo così. Cerchiamo un solo calciatore, poi siamo apposto. Un centrocampista offensivo, attaccante esterno che magari posso sostituire anche Edin. L’alternative ci vuole a disposizione sennò diventa tutto problematico. I nomi fateli con Massara”.
Vincere la Coppa Italia basterebbe a farla rimanere?
“Del mio contratto non se ne parla più fino a fine anno. Contano i calciatori che hanno nella testa l’obiettivo di dare il massimo e portare il massimo momento dopo momento”.
Come intende gestire le forze con tante partite così vicine? Facendo tanti cambi o farlo più tardi?
“Si cerca di giocare sempre con i migliori, quando lavoriamo ci sono problemi di vario genere, dipende da ciò che si sviluppa nella realtà. Si fa giocare sempre quello che ti dà più vantaggio, maggiori qualità. Se fai giocare un ragazzino che non ha mai esordito gli metti un fardello addosso. Poi magari riesce a portare a casa quello che noi vogliamo. Non c’è più tempo per sbagliare niente, la partita di domani dobbiamo assolutamente vincere. Se la prendiamo come una infrasettimanale che conta meno è sbagliato, conta tutto e siamo attrezzati per fare bene su tutto. Abbiamo recuperato dei calciatori, c’è la possibilità di far rientrare Mario Rui, bisogna valutare la tempistica ma soprattutto bisogna vincere. Nella Roma i mediocri non ci possono stare”.
Redazione GazzettaGiallorossa.it