(D.Marchetti) – La Roma ha imparato a difendere. Questa è forse la notizia migliore che ci si potesse aspettare dal 2017. Un lento processo di crescita targato Luciano Spalletti, il quale, grazie ai suoi collaboratori e in particolar modo al lavoro di Baldini, è riuscito a dare un’anima ai movimenti della retroguardia giallorossa. Se Manolas si è confermato sui livelli delle precedenti stagioni, la grande sorpresa è sicuramente un’altra. Federico Fazio, arrivato nella Capitale per fare il quarto centrale, ha stupito tutti a suon di prestazioni. L’argentino, in rapporto al prezzo sborsato per averlo, è andato oltre ogni più rosea aspettativa, calamitando su di se tutti i riflettori e nascondendo, in parte, l’importanza del recupero di Antonio Ruediger. Il tedesco, dopo aver rinunciato agli Europei per la rottura del crociato, ha bruciato tutte le tappe e contro il Sassuolo (10^ giornata di Serie A) ha fatto il suo rientro in campo.
CRESCITA – Fino alla gara di Reggio Emilia, nonostante i progressi generali mostrati dalla Roma, la difesa non sembrava trovar pace. Esperimenti andati male ed errori dei singoli hanno portato la retroguardia giallorossa ad essere, al 26 ottobre 2016, la settima per gol incassati. Dodici in dieci partite, per una media di 1,2 a gara. Troppi per pensare di poter competere con la Juventus in un campionato che negli ultimi anni ci ha insegnato come sia più importante non prenderle piuttosto che darle. Il rientro di Ruediger, unito alla sua duttilità, è stato determinante per segnare un netto cambio passo. Nelle successive nove gare di campionato la Roma per ben 5 volte (a discapito delle 2 prima del recupero del tedesco) ha chiuso senza subire reti. Ad oggi gli uomini di Spalletti sono diventati la seconda miglior difesa del campionato e anche la media gol subiti si è decisamente abbassata passando da 1,2 a partita a 0,9. L’ex Stoccarda, in questo processo di crescita, non è mai uscito dal rettangolo verde di gioco fatta eccezione per la prima gara da titolare con l’Empoli. Appare dunque evidente come dalle prestazioni del centrale tedesco ne abbiano beneficiato anche Fazio e Manolas. Con il suo rientro, Spalletti è potuto passare definitivamente alla difesa a tre o “tre e mezzo”, chiamatela come volete, mettendo a proprio agio tutto il reparto difensivo. Fa sorridere pensare che il calciatore praticamente già ceduto a giugno al Chelsea, rimasto solo dopo la rottura del crociato, sia oggi l’elemento indispensabile per far rendere al meglio tutta la ‘baracca’. E poco importa se poi i riflettori vengano puntati esclusivamente su Federico Fazio. Il mister toscano sa di poter contare su entrambi e queste valutazioni saranno fondamentali quando in estate si dovrà lasciar partire un pezzo pregiato. Chissà che a farne le spese, in quel caso, non sia proprio Manolas.
Redazione GazzettaGiallorossa.it