(S. Carina) Il paradosso di questo mercato di gennaio è che a Trigoria sono convinti che tutti i nomi finiti in ottica Roma (Feghouli, Deulofeu, Jesé, Musonda) a fine mese usciranno in prestito. Alcuni di questi anche gratuito. È la tempistica che mal si sposa con le esigenze di Spalletti che se ha bisogno di qualche rinforzo, ne ha necessità ora e non il 31 gennaio, quando sarà prossimo il rientro di Salah dalla coppa d’Africa e di Florenzi dall’infortunio. Già con la trasferta di Udine inizia un miniciclo di tre gare in una settimana e il Feghouli di turno avrebbe fatto comodo a Lucio. Invece bisogna ancora attendere e registrare quotidianamente le dichiarazioni che arrivano dai diretti interessati. L’ultima, in ordine cronologico, è di Conte su Musonda: «Charly è un buon prospetto. Ha le qualità per diventare un grande giocatore. Se in questo mese mi dimostra che merita di giocare, farà parte della prima squadra. A me piacciono i calciatori come lui e vorrei lavorarci insieme».
LISTA D’ATTESA – Parole che spostano poco, trattandosi del giudizio di un allenatore su un proprio tesserato. Tra l’altro va considerato che per la Roma Musonda rappresenta «l’alternativa». A Feghouli ma anche a Deulofeu, nonostante lo spagnolo – al netto del no dell’Everton – sembra essere per ora più in orbita Milan. La prossima settimana sarà dunque decisiva. La Roma attende una risposta definitiva per Feghouli dal West Ham (che prima deve sbrogliare la grana-Payet), convinta che il pressing del calciatore – che ha già detto sì ai giallorossi – possa alla fine risultare fondamentale. Nella giornata di ieri è circolato un altro nome, quello del centrocampista Bahlouli del Monaco. Calciatore che Massara conosce bene e apprezza non poco ma che è falcidiato dagli infortuni (è reduce da una lunga pubalgia) a tal punto che non gioca dall’inizio della stagione. Nome che appare inevitabilmente da depennare, almeno per questa sessione di mercato. Capitolo cessioni: 4 squadre su Marchizza (Sampdoria, Atalanta, Chievo e Sassuolo) ma la Roma vuole privarsene, eventualmente, soltanto in prestito.