(A. Angeloni) – Vai a vedere che, conti alla mano, domenica ti ritrovi a rimpiangere Manuel Iturbe, scappato da Roma perché qui era finito nel dimenticatoio. Un attaccante in più in panchina avrebbe fatto comodo, vista la situazione che si sta delineando. Perotti, a meno di un miracolo, è out; Salah è in Africa per la coppa. Per non parlare poi della situazione difensiva: Spalletti deve rinunciare a Ruediger per squalifica, proprio ora che, con il tedesco in campo nel doppio ruolo di centrale e esterno, la sua squadra aveva trovato l’equilibrio perduto. Vermaelen è fuori, ma almeno lui spera in un recupero per Udine e anche se il belga dovesse entrare nei convocati non sarebbe mai al top, un po’ per l’ultimo infortunio, un po’ per tutti gli altri infortuni. Per non parlare poi di De Rossi, l’equilibratore per eccellenza, pure lui squalificato. Uno come Daniele la Roma non ce l’ha. C’è Paredes, è vero, e giocherà lui al fianco di Strootman, ma l’argentino è più un regista che un uomo schermo. Facendo questi conti spiccioli, viene da pensare come effettivamente avrebbero fatto comodo ora i famosi due rinforzi (attaccante e centrocampista) richiesti da Spalletti e dettati dalla situazione generale. La Roma in questo momento è in riserva. Proprio sul più bello, prima di una trasferta rognosa. Proprio nella fase storicamente decisiva per il campionato, sia in chiave scudetto, anche se le speranze a tanti appaiono esigue, sia per la vitale conquista del secondo posto. Spalletti voleva tornare nella sua a Udine in una situazione migliore e non in piena emergenza, anche perché la squadra friulana, con Del Neri, ha ritrovato se stessa e anche contro l’Inter non aveva per niente demeritato. Udine è una tappa fondamentale: il Napoli ha in casa il Pescara e la Juve va a Firenze. Fate voi.
RIGIDITÀ DIFENSIVE Lucio ha in testa comunque una Roma che sappia difendersi bene, come è successo da quando – senza Salah – utilizza Bruno Peres più alto: in tre gare senza l’egiziano, tre le vittorie e zero gol subiti, con Momo sedici partite e dieci vittorie e quattro sconfitte. Quella di Torino con la Juve conta Salah in campo ma in pratica la Roma con lui dentro non ha subito gol: la rete di Higuain – per onore di cronaca – è arrivata molto prima del suo ingresso.
TOTTI E POCO ALTRO Spalletti pensa a una difesa a tre con Manolas, Fazio e Juan Jesus, con Peres a destra e Emerson a sinistra, in mezzo Paredes e Strootman; Dzeko là davanti insieme con Nainggolan ed El Shaarawy. Ipotizziamo una panchina e qui siamo al minimo: Alisson, Mario Rui, Gerson e Totti, più qualche ragazzo della Primavera. A Udine si può vincere lo stesso, chiaro, ma per ambizioni maggiori ci vogliono subito un paio di rinforzi. Specie se si ti trovi in un’emergenza come stavolta.