(M. Zucchetti) – “Mago Merlino” ha portato un club neopromosso ad essere due volte nominato migliore squadra del mondo Iffhs. “Re Mida” ha generato in 16 anni plusvalenze per centinaia di milioni di euro. “La Pietra Filosofale” ha ingaggiato circa duecento giocatori, giocato 16 finali e vinto 9 titoli di cui 6 europei (2 Coppa Uefa, una Supercoppa e tre Europa League di fila). Non ci sono tanti giocatori che possono portare soprannomi così impegnativi, ma esiste un solo dirigente sportivo che se li è meritati tutti: Ramón Rodriguez Verdejo, detto Monchi, di professione architetto del miracolo del Siviglia e oggi obiettivo di mercato dei club di mezza Europa (Roma in testa) nemmeno fosse il più promettente dei centravanti. Ma chi è davvero questo genio gestionale, talmente richiesto da avere una clausola rescissoria di 5,5 milioni di euro? Da dove spunta, come è diventato questo essere mitologico di cui in Italia si comincia a parlare solo ora che sembra a un passo da Trigoria?
Eppure gli impressionanti successi e la vera idolatria di cui è oggetto a Siviglia sembrano aver divorato Monchi: «Il ds sta mangiando l’uomo», ha confidato il dirigente, ormai per tutti diventato il «Leon de San Fernando». D’altronde già nel 2006 aveva firmato per l’Almeria per stare più vicino alla moglie in cura per depressione. Questione di destino, però: nei supplementari della semifinale di Uefa contro lo Schalke 04 Antonio Puerta – il terzino che morirà di attacco cardiaco in campo pochi mesi dopo – di esterno sinistro catapultò il Siviglia alla finale di Eindhoven. Il 4-0 al Middlesbrough diede il via a uno straordinario ciclo, Monchi rimase e il resto è un detto ormai comune dalle parti del Nervión: «Las fiestas de siempre? Semana Santa, Feria y final del Sevilla».
Oggi però quella voglia di andarsene torna a far capolino. Contano – ma non bastano – le centinaia di messaggi e preghiere di rimanere dei tifosi ogni qualvolta gli scappa un post malinconico come la recente citazione di Mark Twain: «Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri». Monchi ha voglia di cambiare, non respira più. Ci aveva provato in estate, quando i giornali lo davano vicino al Psg allenato dall’ex sevillista Unai Emery. Ci sta pensando tutt’ora, anche se il presidente José Castro Carmona continua a minacciare di fargli pagare la penale milionaria in caso di addio anticipato rispetto al contratto in scadenza nel 2020.
Fonte: rivistaundici.it