(F. Ferrazza) – Era fine agosto, eppure buona parte delle ambizioni stagionali (e di mercato) si erano già infrante contro il fallimento della mancata qualificazione alla Champions League. Unica gioia, l’esordio vincente casalingo in campionato contro l’Udinese (4-0), ridimensionato subito però da quella trasferta che ancora oggi viene indicata come uno dei maggiori rimpianti degli ultimi mesi. La Roma ritroverà stasera, a distanza di un girone, quel Cagliari contro il quale non riuscì ad andare oltre il 2-2, subendo una rimonta che ancora brucia nei ricordi di giocatori e tecnico. Traumatizzata dalla batosta dei preliminari contro il Porto – con De Rossi senza fascia perché punito per l’espulsione dell’Olimpico – e Spalletti che dichiarava «abbiamo scarsa personalità, ci viene il braccino quando dobbiamo gestire», quella Roma sembra solo una lontana parente dell’ attuale. Uno sguardo all’ora di pranzo a Juventus-Lazio – tante volte arrivasse un favore dai cugini – e poi, la sera, in campo, alla ricerca della prima vittoria casalinga, del nuovo anno, in campionato. «Noi facciamo sul serio, e la gente se n’è accorta – alza la voce Spalletti – questa cosa la respiriamo quando andiamo fuori da qui. Lo conferma che molti tifosi erano al loro posto nell’ultima partita, le persone percepiscono questo vento nuovo».
Vento nuovo il cui soffio viene percepito anche dalla Juventus, che radio mercato vorrebbe impegnata nel bloccare il trasferimento di Defrel nella capitale. L’allenatore del Sassuolo, Di Francesco, ammette: «Il ragazzo sta vivendo un momento particolare, quello che gli gira intorno non aiuta nessuno». È la Roma a girare intorno all’attaccante, che resta il vero obiettivo di questa sessione di mercato. «Se non riusciremo a prendere qualcuno di qualità, allora stiamo bene così, con i vari rientri», sintetizza il mister dei giallorossi, che esalta l’ enorme crescita di Nainggolan. «Vale quanto Pogba. Un calciatore completo, forte, è una razza di quelle forti, composto di una pasta diversa, abbastanza diffusa nella nostra squadra». Pasta scelta anche da Sabatini. L’ex diesse romanista, in un’intervista al Venerdì di Repubblica, ha detto che nella Roma ci sono quattro centri di potere: la capitale, Boston, Londra e la Spagna. «E il Torrino – sorride Spalletti – via di Mezzocamino, dove abita lui. Perché lui è un centro di potere nostro e se stiamo facendo questo campionato è anche perché lui ha lavorato bene».
Fonte: la repubblica