La Lega Serie A celebra oggi la sua assemblea elettiva, con vista sull’elezione del presidente della Figc del prossimo 6 marzo. La fumata nera è l’ipotesi più probabile, con rinvio di alcuni giorni. L’unico nome che circola è quello dell’uscente Maurizio Beretta, nel quadro di una continuità sponsorizzata da Lotito e da un gruppo di medio-piccole. Arrivare a 14 voti è l’obiettivo del patron della Lazio – scrive la Gazzetta dello Sport -, magari con la promessa di una rivisitazione della struttura della Lega imperniata su commissioni per specifici argomenti presiedute da questo o quel dirigente di club.
Al momento le adesioni non paiono sufficienti per riconfermare Beretta già oggi. Chi vuole una riforma radicale della governance punta a giocarsi le ultime chance, anche con il rischio di non eleggere un presidente (in questo caso la Figc non nomirebbe il commissario ma invece darebbe un termine stringente alla Lega)
C’è una bozza di riforma stilata da sei ‘big’ (Juve, Milan, Inter, Roma, Napoli e Fiorentina) , circolata nei giorni scorsi sui tavoli delle società. Prevede un presidente di rappresentanza con funzioni politiche, un amministratore delegato che si occupi dello sviluppo del prodotto e un consigliere delegato alla parte sportiva, tutti e tre consiglieri federali. Ci sono medio-piccole ben disposte a una riforma dello statuto, come Cagliari, Sampdoria, Torino, Bologna, ma rimane per tutte il nodo dell’articolo 19, che stabilisce i criteri di ripartizione dei proventi tv. Appare però difficile trovare un accordo in tempi così stretti.