L’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini ‘azzoppato’ dalle sue stesse parole è ormai a un passo dall’uscita dalla giunta Raggi. E a rendere più amaro il suo addio ( dovrebbe concretizzarsi tra oggi e domani) ieri è arrivata anche la promessa del candidato premier in pectore del M5S: «Noi in campagna elettorale abbiamo detto che lo stadio della Roma andava fatto — ha spiegato ieri il big del Movimento Luigi Di Maio a In Mezz’Ora — e in questo momento è un nostro obiettivo. Ci sono trattative in corso tra Co- mune e club per stabilire come vada fatto».
Il testacoda sull’arena che il club giallorosso vorrebbe realizzare a Tor di Valle non vale soltanto il dietrofront sul programma elettorale pentastellato e sull’esposto presentato dal Movimento capitolino nel 2014 proprio contro l’iniziativa del presidente romanista James Pallotta e del costruttore Luca Parnasi. La giravolta a firma Di Maio mette la giunta Raggi di fronte alla risoluzione di un rebus. Lo stadio, nonostante i mal di pancia degli attivisti della prima ora, s’ha da fare. Una posizione che mette in difficoltà il Campidoglio: per ora nessuno dei nomi proposti — iscritti al Movimento in testa — per il post-Berdini vuole bruciarsi sul dossier Tor di Valle.