(S. Fumarola) Da tifoso romanista spera che il nuovo stadio della Roma si faccia? Luca Zingaretti, (da lunedì su Rai 1 con Il commissario Montalbano), sulla questione che divide la città risponde asciutto: «Scusi ma posta così la domanda non ha molto senso, perché in questa storia dello stadio è stato fatto un enorme pasticcio; da troppo tempo si prendono decisioni senza che noi cittadini siamo interpellati».
Che pensa della situazione?
«Sono stati avviati studi costati molti soldi, non penso che si possa buttare via tutto. La sindaca Raggi ha il diritto e il dovere di dire quello che pensa e di agire di conseguenza, ma è tutto un pasticcio. Non funziona il metodo».
Cosa le dispiace di più?
«Che le sorti di Roma le decidano personaggi venuti da fuori, che fanno riunioni e ripartono. La borghesia romana è stata esautorata da una decina d’ anni, cosa che non succede nelle altre città dove la borghesia illuminata dice la sua, fa sentire il suo peso. Ci fate decidere qualcosa?»
Vorrebbe essere interpellato sul destino di Roma?
«Una volta, due, sarebbe bello contribuire. Abbiamo già il Papa, il presidente della Repubblica e quello del Consiglio, la gente che vive a Roma è fuori dai giochi dal 1871. Per carità è stata votata ed è giusto che comandi ma è possibile che ogni volta venga guidata da Milano o da Genova? Prendere una decisione di testa sua mai?».