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La Repubblica Stadio della Roma. E i cittadini-parenti litigano sui social

(M. Favale) De Vito vs. Raggi. Lo schema è sempre quello, declinato stavolta sulle bacheca Facebook della sorella del presidente dell’Aula Giulio Cesare sulla quale interviene Andrea Severini, l’ex marito della sindaca che, fin dal giorno delle elezioni, non ha mai fatto mancare il suo sostegno alla prima cittadina. Entrambi sono attivisti storici dei 5Stelle a Roma. Ma, come i loro parenti “portavoce” in Campidoglio, hanno visioni diverse sulla questione che rischia di spaccare il Movimento romano e che ha già provocato uno scossone dentro la giunta: il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. Il “la” lo dà Francesca De Vito (che due giorni fa ha partecipato alla riunione del “tavolo urbanistica” del M5S capitolino, contrario al progetto dello stadio così com’è) con questo post: «Per un secco No alle Olimpiadi è dovuto intervenire Grillo. Cosa serve per annullare una delibera “stadio” che rischia di far pagare una penale al Comune in caso di revoca sulle cubature? Deve tornare lui o ce la facciamo da soli?». Comincia così una discussione alla quale Severini decide di intervenire postando un video con il quale la Raggi, a cavallo tra primo turno e ballottaggio, precisava la posizione del M5S: «Ho sempre detto — diceva all’epoca la futura sindaca — che per me tanto la Roma quanto la Lazio hanno diritto ad avere uno stadio che tuttavia deve rispettare la legge e le norme del piano regolatore». «Per le persone con la memoria corta», chiosa Severini. «Appunto — aggiunge un’altra utente — questo progetto non rispetta il piano regolatore ed è illegale, quindi va bocciato entro il 3 marzo».

«E tu che ne sai qual è il progetto che stanno decidendo? Tutti professori», sbotta Severini. A quel punto è la De Vito a rivolgersi direttamente all’ex marito della sindaca: «Andrea non si tratta di essere professori ma di rispettare la regola principale: il portavoce DEVE ascoltare la base: perché il tavolo urbanistica non ha mai avuto ascolto e gli avvocati sì? La delibera va annullata perché trascina con lo stadio la speculazione. È tutto un pacchetto: per dire Sì ad uno stadio a 5 stelle si ascolta la base, si annulla la delibera e se ne fa un’altra. Diversamente non è il nostro programma». La discussione interna al Movimento in queste ore, infatti, si gioca tutta intorno a regole e programma. E i contrari allo stadio chiedono più partecipazione: «Chi gestisce la linea politica noi o gli assessori?», chiede ancora la De Vito. Poco più sotto, è ancora Severini ad alimentare il dibattito postando l’agenzia con la quale, ieri mattina, la Raggi ha fatto presente che «sullo stadio non ci sarà alcuna colata di cemento». «Quando parlo di fiducia… Tutti pronti col dito puntato», aggiunge Severini. Chiude la De Vito che riporta la discussione sugli strumenti urbanistici, il vero tema che divide gli attivisti M5S: «Andrea tutto bene e siamo d’accordo. Ma se non si annulla la delibera si possono fare tutti i proclami del mondo e il tempo stringe per non rischiare poi le penali. Via la delibera ”cementificazione” e alla firma la delibera “stadio”».

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