(A.Pugliese) – L’attesa finirà questa mattina, quando Alessandro Florenzi saprà davvero il destino che lo attende nei prossimi mesi. Destino che, a meno di clamorosi (e ovviamente auspicabili) colpi di scena, prevede un altro stop lungo, molto lungo. Che, molto probabilmente, lo porterà a chiudere la stagione in netto anticipo, proprio quando il rientro sembrava quasi cosa fatta. Stop lungo soprattutto se poi il controllo di questa mattina a Villa Stuart con il professor Pier Paolo Marianiconfermerà quanto previsto: nuova sospetta rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, proprio quello operato lo scorso 27 ottobre, dopo l’infortunio occorsogli a Reggio Emilia il giorno prima, durante Sassuolo-Roma.
DOPPIA RISONANZA – Florenzi ha eseguito una risonanza magnetica martedì scorso, subito dopo essersi rifatto male in un allenamento con la Primavera, uno degli ultimi prima dell’atteso reintegro con la prima squadra. Il risultato di quella risonanza magnetica (che il Mariani non ha ancora visto) parla proprio di rottura del legamento crociato anteriore. Ma a Trigoriasperano ancora che l’esito possa essere differente. La risonanza di martedì, infatti, è stato fatta con una macchina a basso campo, mentre quella che verrà utilizzato oggi a Villa Stuart è invece ad alto campo (il che garantisce cioè un’intensità di campo elevata e un’ottima stabilità, fondamentali per avere il massimo di nitidezza e di dettaglio delle immagini). Insomma, la diagnosi potrebbe anche essere meno dura di quanto si pensi, anche se le speranze sono appunto tali. E non certezze. Di certo, infatti, c’è solo che un episodio simile è successo anche ad Antonio Rüdiger, proprio nel corso del suo recupero dallo stesso infortunio di Florenzi. Ed alla fine i timori iniziali non si sono rivelati tali e il difensore tedesco, dopo la distorsione subita in allenamento, ha potuto completare ottimamente il suo rientro.
L’INTERVENTO – Florenzi arriverà a Villa Stuart questa mattina presto e solo dopo gli esami strumentali in questione, il professor Mariani (che lo ha già operato il 27 ottobre) deciderà eventualmente cosa fare. Fortissima, comunque, l’ipotesi che si possa procedere con un’artroscopia per entrare e vedere le condizioni attuali del ginocchio. C’è da capire infatti, nel caso in cui il legamento sia davvero ancora interessato, se lanuova rottura è completa o parziale. Insomma, se il legamento si è rotto di nuovo o solo parzialmente lesionato. In caso di rottura, Mariani dovrà poi decidere dove andare a prendere il tessuto necessario: a ottobre toccò il tendine rotuleo del ginocchio sinistro, questa volta potrebbe toccare a quello destro. Oggi tutta la verità. Compresi i tempi dello stop.
fonte: La Gazzetta dello Sport