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Una poltrona per due. Dzeko e Higuain in lotta per lo scudetto e il trono dei bomber

Dzeko

(A.Austini) – Difficile trovarne due tanto diversi quanto efficaci. Uno, Edin Dzeko, elegante, a servizio dei compagni prima che di se stesso, piedi da trequartista e fisico da centravanti, talvolta troppo buono e di conseguenza poco spietato davanti alla porta; l’altro, Gonzalo Higuain, vive per il gol e alla prima occasione la butta dentro (vedi Cagliari), poco incline a partecipare alla manovra, furioso a ogni passaggio sbagliato o fischio arbitrale contrario, ma devastante nei momenti cruciali. Sono loro a guardare tutti dall’alto nell’avvincente corsa dei bomber di serie A: 18 gol a testa su 24 partite giocate in campionato (ma Edin ne ha realizzate 4 di più nelle coppe: 7 a 3),sempre presenti comprese le sporadiche partite iniziate in panchina e finite in campo nell’avvio di stagione, con lo juventino che ha collezionato però 297 minuti in meno del rivale (recuperi compresi) e fa centro una volta ogni 104 giri d’orologio, mentre la media del giallorosso è di una rete ogni 120.

Nessun tifoso juventino cambierebbe mai il Pipita con Dzeko, non c’è dubbio,ma parecchi presidenti preferirebbero spendere 15 milioni, come ha fatto due estati fa la Roma, piuttosto che pagare la carissima clausola da 94 milioni di euro versata dalla Juventus al Napoli.Dai freddi numeri si evince anche come la squadra di Sarri abbia più facilità a segnare oggi con Mertens&Co.piuttosto che l’anno scorso quando il riferimento in area era sempre quello: lo straordinario Higuain. Quanto ai risultati di squadra, il centravanti è importante per tutti ma nel calcio di oggi non può fare la differenza da solo. Molto probabilmente la Juventus sarebbe prima in classifica anche se avesse Dzeko lì davanti, l’argentino farebbe forse più gol nella Roma ma faticherebbe a vincere come gli è già successo nel Napoli. Intanto ognuno si tiene il suo bomber. E i conti veri si faranno alla fine.

fonte: Il Tempo

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