(C.Zucchelli) – Che l’attacco della Roma, con Dzeko tornato Dzeko, avrebbe segnato tanto era prevedibile. Che Nainggolan arrivasse in doppia cifra, visto il precedente Perrotta e il girone di ritorno della scorsa stagione, pure. Ma che la difesadiventasse un vero punto di forza della squadra non era così preventivabile. Dall’Inter all’Inter, un girone dopo con i tre centrali in campo, la Roma, ha riscoperto quanto è importante avere un reparto che subisce poco. Lo ammette anche Juan Jesus, uno che commetteva errori e che ora si sta prendendo le sue rivincite: «Evidentemente – ha detto a Roma Radio – chi mi criticava stava parlando troppo presto».
FIDUCIA E ABBONDANZA – Poco male, visto che stando a quanto dice Juan Jesus, che domenica ritroverà l’Inter ma dovrebbe partire dalla panchina – mentre giovedì in Europa League giocherà dall’inizio – la Roma riesce a fare in partita quello che «proviamo continuamente in allenamento». I risultati si vedono: dall’inizio dell’anno solare la squadra pur alternando i portieri e i difensori centrali, ha incassato 5 gol in 10 partite, mantenendo la porta inviolata in 7 occasioni. Al netto dell’infortunio di Florenzi, è il reparto dove Spalletti ha più alternative, e considerando il ciclo che attende la Roma nelle prossime settimane avrà bisogno di tutti. Juan Jesus non ha problemi ad ammettere che questa è la fase calda della stagione, a meno di clamorose sorprese, dopo la partita contro l’Inter, il derby di Coppa Italia, e l’anticipo di sabato 4 marzo con il Napoli, la Roma avrà anche l’ottavo di Europa League, obiettivo concreto che piace sempre di più: «Ogni partita però fa storia a sé», è stato il monito del brasiliano, evidentemente contagiato dall’ossessione di Spalletti per la vittoria. E per non subire reti, visto che il gol, inutile, segnato da Maxi Lopez ha fatto arrabbiare i giocatori, che volevano l’ennesimo clean sheet.
fonte: La Gazzetta dello Sport