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Spalletti: “Col Toro siamo tutti Florenzi anche sulle maglie”

(F. Ferrazza) – Complicato, per certi versi, concentrarsi sulla gara di questo pomeriggio (ore 18) contro il Torino dell’ex (neanche troppo) Iturbe, al ritorno per la prima volta da avversario all’Olimpico. Complicato perché la Roma potrebbe rischiare di essere ancora frastornata dalla quaterna rifilata in Europa al Villarreal. Piuttosto semplice, al contrario, se la prospettiva viene rivolta alla più leggera sfida di ritorno di giovedì prossimo, che consentirà a testa e gambe di restare bel salde sul campionato senza troppi patemi d’animo. I giallorossi sono consapevoli di non potersi fermare, seppur frustrante rischia di diventare la folle rincorsa ad una Juventus lanciata alla conquista del sesto scudetto consecutivo. Non potendo permettersi di sottovalutare, in tutto questo, il pesante fiato sul collo del Napoli.

«Contro il Torino sarà una gara difficilissima – ammette Spallettiche dovremo vincere assolutamente se vogliamo continuare a inseguire i nostri obiettivi. Non abbiamo nessun altro risultato se non la vittoria». All’andata fu una delle giornate peggiori della Roma di questa stagione. «Dovremo fare una prestazione sicuramente diversa da quella. Abbiamo trovato un grande Torino e noi probabilmente non eravamo al meglio della condizione: abbiamo cambiato modo di vivere, ragionare, di essere. So che abbiamo una squadra forte, e quindi non sono nervoso, voglio solo che i miei calciatori facciano più risultati possibile». Il tecnico toscano lascia poi cadere una domanda su un suo possibile futuro alla Juve nel dopo- Allegri. «Non capisco la domanda, non so che dire», si limita a chiosare. Meglio pensare al difficile momento vissuto da Florenzi. «Nel modo di vivere questa vicenda, ci ha consegnato a tutti un pezzetto di sé: siamo tutti Florenzi. E se ce lo permetteranno, domani (oggi, ndr) scenderemo in campo con un pezzettino di lui: sulle maglie, prima del solito nome di ogni giocatore, faremo aggiungere “Flo”. Quindi sarà FloSzczesny, per farvi capire».

Fonte: la repubblica

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