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Spalletti e i rinnovi. La Roma tira il freno

Strootman Nainggolan De Rossi

(D.Stoppini) – Fretta, ma quale fretta. Perché l’equilibrio c’è già, si vede, si percepisce da come gioca la squadra. Eccolo qui, il tema del giorno, il rinnovo dei contratti di un elenco lungo così, che si aggiorna quasi settimanalmente. L’ha lanciato Luciano Spalletti nella versione che non t’aspetti, quantomeno non t’immagini pubblicamente: il tecnico sindacalista, preoccupato della serenità dei suoi giocatori, del sentire comune, di quel territorio da sempre così fertile che è l’aspetto economico. Da Manolas a Strootman, passando per De Rossi, persino Totti, ovviamente Nainggolan: Spalletti li ha citati quasi tutti. «Se c’è troppa differenza qualcuno ci resta male», dice il tecnico. Ma solo per un calciatore sta per scoccare l’ora del brindisi. Di De Rossi ce n’è uno, per gli altri si vedrà.

AUSILIO ALL’OLIMPICO – Il resto è noia, almeno per oggi. Prendi Manolas e Nainggolan: ora non se ne parla. E chissà se ne parlerà mai, almeno per il greco: martedì all’Olimpico c’era anche l’interista Piero Ausilio, pare (anche) per dare un’occhiata al centrale. Nainggolan è invece in attesa di un adeguamento che gli era stato promesso dopo il no al Chelsea della scorsa estate. Poi l’uscita dalla Champions ha fatto precipitare le cose: ora lo scenario è da ricostruire, niente può essere escluso. Strootman è un caso a parte: alle parole di Pallotta non sono mai seguiti i fatti. Ma in questo caso i rapporti tra l’olandese e il club sono talmente buoni che diventa difficile ipotizzare attriti. Gli altri? Totti è una questione a parte, Paredes è tra gli scontenti e, se non è stato sacrificato ieri, probabilmente lo sarà domani. Il nodo, in fondo, è anche un altro. Riguarda sempre l’equilibrio, quello finanziario di un club che non può promettere e/o scrivere numeri a caso. Ecco perché l’estate prossima può essere il territorio giusto per affrontare i ragionamenti del caso. Anche quelli legati ai rinnovi. Nell’attesa, a Trigoriaregistrano con piacere le attenzioni a media­ lunga scadenza dell’allenatore: prima lo stadio, ora i rinnovi. Segnali di un matrimonio, quello tra Spalletti e la Roma, che non pare in piedi solo per opportunità reciproche.

fonte: La Gazzetta dello Sport

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